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IMMIGRATI: COMUNITA’ GIOVANNI XXIII, MODIFICARE INGIUSTA NORMA SU BIMBI INVISIBILI

Citta’ del Vaticano, 28 mag. (Adnkronos) – La Comunita’ Papa Giovanni XXIII esprime oggi il proprio sdegno in merito alla modifica dell’art.6 del testo unico sull’immigrazione che impone all’Ufficiale di Stato Civile, prima di eseguire le eventuali registrazioni, la verifica della regolarita’ del soggiorno del denunciante. ”Immediata conseguenza – ricorda il responsabile generale Giovanni Paolo Ramonda – e’ che l’Ufficiale dello Stato Civile non potra’ registrare la nascita di quei bambini, i cui genitori non sono in possesso di un valido titolo di soggiorno. Non possiamo tacere di fronte a questa palese ingiustizia che viola il diritto del minore alla propria identita’, alla cittadinanza, alla propria famiglia, al nome!".

"Il rischio gravissimo e’ che si possa verificare lo scempio dei ‘bambini trasparenti’ – continua Ramonda – a rischio sotto molteplici profili. Sono norme incostituzionali perche’ in palese contrasto con i diritti inviolabili della persona (art.2 Cost)”. La Comunita’ si appella quindi al Senato della Repubblica perche’ intervenga, ”modificando questa norma, a tutela dei diritti di tutti i minori”.

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