Lista per lista, ecco le proposte in vista del voto del 6 e 7 giugno
Roma – 29 maggio 2009 – L’immigrazione è uno dei temi della campagna elettorale per le Europee 2009. Vediamo come viene affrontata, più o meno diffusamente, nei programmi delle principali liste che si contenderanno il voto degli italiani il 6 e il 7 giugno.
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Lista Emma Bonino – Marco Pannella
Lista comunista e anticapitalista ( Prc, Pdci, Socialismo 2000 e Consumatori uniti)
Partito comunista dei lavoratori
L’autonomia (La Destra – Movimento per l’autonomia – Alleanza di Centro –Partito Pensionati)
Destra sociale – Fiamma Tricolore
Popolo della Libertà
Il Pdl non ha ancora pubblicato un programma ufficiale per le europee 2009. Un pieghevole distribuito ai potenziali elettori spiega però che “L’Italia intende coinvolgere sempre di più l’Unione europea nel contrasto dell’immigrazione clandestina. Solo una efficace azione di coordinamento tra i Paesi dell’Unione consentirà di combattere efficacemente il traffico di essere umani”.
Nella stessa pubblicazione, si cita anche lo “Storico accordo con la Libia”, che prevede “lotta congiunta all’immigrazione clandestina”.
Partito Democratico
Un punto del programma del Pd per le europee si intitola “Governare il fenomeno migratorio” e spiega:
“L’immigrazione è una sfida di carattere economico, sociale e culturale di tale portata da richiedere politiche di ampio respiro e soprattutto una gestione comunitaria e non unilaterale della questione.
La cooperazione europea è essenziale per governare il fenomeno migratorio e promuovere una giusta e responsabile politica rispondente ai bisogni economici dell’Europa e rispettosa dei diritti degli immigrati. Una politica che sia percepita dai cittadini come un’opportunità e non una sfida alla loro sicurezza.
L’immigrazione legale e controllata è la più efficiente forma di contrasto all’immigrazione clandestina. La risposta non è nei ghetti o nella xenofobia ma in politiche che combattano severamente l’immigrazione clandestina, il lavoro nero, il traffico di esseri umani e assicurino l’integrazione. Ciò che ha iniziato a fare l’Europa in questo campo va nella direzione giusta ma è ancora troppo poco. Non si può delegare il controllo delle frontiere esterne dell’Unione e la politica degli accordi internazionali (gli strumenti più efficaci) solo agli Stati membri.
-Occorre una comune politica di controllo delle frontiere esterne dell’Unione e vanno stipulati da parte dell’Unione Europea accordi di cooperazione e riammissione con i paesi extra europei;
-va impostata una politica di integrazione fondata sul rispetto dei doveri e sul progressivo riconoscimento di diritti di partecipazione, rappresentanza e cittadinanza;
-va sostenuta una politica comune sull’asilo basata su regole giuste e condivise dai paesi membri dell’Unione per coloro che fuggono da regimi tirannici e da persecuzioni”.
Lega Nord
“Immigrazione e Sicurezza” è uno dei capitoli principali del documento “Proposte e obiettivi” pubblicato sul sito della Lega Nord in vista delle elezioni:
“Lotta alla clandestinità. La Lega Nord si oppone fermamente al fenomeno dell’immigrazione irregolare.
Il fenomeno immigrazione si presenta allo stato attuale, non come un evento isolato e temporalmente definito, ma come una dimensione strutturale della realtà del nostro Paese che si può e che si deve governare, poiché non si può prescindere dalla sua incidenza sulle variabili economiche e sociali delle comunità locali che accolgono immigrati.
L’Istat rende disponibile un’analisi sull’immigrazione in Italia che impone la massima attenzione al fenomeno: i cittadini stranieri residenti rilevati in Italia al 1° gennaio 2008 sono 3.432.651; aumentati di 493.729 unità (+16,8%) rispetto all’anno precedente. Si tratta dell’incremento più elevato mai registrato nel corso della storia dell’immigrazione nel nostro Paese, da imputare al forte aumento degli immigrati di cittadinanza rumena che sono cresciuti nell’ultimo anno di 283.078 unità (+82,7%).
La legge Bossi sull’immigrazione ha posto delle regole serie e severe all’accesso di cittadini extracomunitari nel nostro Paese, regole necessarie per poter fronteggiare il caos normativo determinato dal lassismo buonista delle precedenti esperienze normative della legge Martelli e, in seguito, della tristemente nota “Turco‐Napolitano”: leggi del falso perbenismo, della solidarietà fasulla, delle sanatorie di massa e dell’accesso indiscriminato di stranieri nel nostro territorio con conseguente danno per tutto il nostro tessuto sociale.
I fenomeni delinquenziali che oggi ci colpiscono, in un crescendo che pare non avere limiti, e di cui i recenti fatti di sangue bagnano tristemente il suolo italico, non sono altro che la punta di un iceberg che incombe sui nostri concittadini, rendendo le strade insicure, le piazze infrequentabili dopo il tramonto se non da stranieri, la crescita esponenziale di quella microcriminalità che opprime le nostre città attraverso lo spaccio di stupefacenti, lo sfruttamento della prostituzione, le rapine, i furti, ecc.
Per combattere concretamente il triste fenomeno della clandestinità e tutte le situazioni di degrado e di criminalità che ne sono spesso conseguenza diretta, la Lega Nord porta avanti senza indugi dei provvedimenti precisi.
Ad esempio, la facoltà per i medici di denunciare i clandestini, che non significa obbligare i medici a diventare dei delatori, ma a consentire a questi, ove lo ritengano opportuno, di poter far intervenire l’autorità di pubblica sicurezza, arrivando anche a tutelare l’immigrato vittima di abusi e sevizie.
Va rilevato che la norma in oggetto è già presente ed applicata in numerosi paesi europei. Il Carroccio poi è a favore del reato di clandestinità, di accordi internazionali per il pattugliamento delle coste al fine di arginare alla radice il fenomeno dell’immigrazione via mare, giungendo quindi anche a evitare terribili stragi in mare aperto. Si intende infine proseguire nell’incremento dei centri di identificazione ed espulsione per permettere un rapido rimpatrio.
Regolamentazione degli ingressi in funzione del mercato del lavoro. La pesante crisi finanziaria che dal 2008 sta colpendo anche il nostro Paese impone un’attenta riflessione sulle politiche migratorie che l’Italia deve intraprendere. Le aziende chiudono, i lavoratori sono licenziati, la cassa integrazione è cresciuta quasi fino al 1000%.
In questo inquietante panorama urgono provvedimenti drastici per sostenere il mercato del lavoro e per razionalizzare al massimo le risorse di cui si dispone: è dunque necessario bloccare, almeno fine al termine della crisi, l’accesso in Italia di lavoratori stranieri, vista l’impossibilità del nostro tessuto produttivo di assorbirli.
Integrazione. La Lega Nord è ancora in azione sul tema del permesso di soggiorno e dell’immigrazione regolare.
Il principio portato avanti dai Parlamentari del Carroccio è ancora una volta “padroni a casa nostra”: chi entra nel nostro Paese, finché non ha la cittadinanza, è un ospite e come tale deve rispettare le nostre regole; non c’è posto per chi non si integra, per chi vive nell’illegalità e per chi vuole imporci le sue regole.
In sostanza gli immigrati che vogliono il permesso di soggiorno devono rispettare le leggi, conoscere la lingua ed essere integrati; questi sono i requisiti necessari per ottenere il “permesso a punti” con una dotazione iniziale di punti, che potranno essere decurtati fino alla revoca del permesso stesso in base alle violazioni eventualmente commesse; i punti potranno essere anche aumentati se si dimostra di operare per la propria integrazione.
L’integrazione è da intendersi dunque come “processo finalizzato a promuovere la convivenza dei cittadini italiani e di quelli stranieri, impegnandosi reciprocamente a partecipare alla vita economica, sociale e culturale della società”.
In concreto, è previsto che, contemporaneamente alla richiesta di permesso di soggiorno, lo straniero sottoscriva un Accordo di integrazione con precisi obiettivi, articolato per crediti da conseguire nel periodo di validità del permesso di soggiorno. In particolare si attribuiscono dei punti base allo straniero che conosce adeguatamente la lingua italiana, le regole fondamentali del nostro ordinamento giuridico e aderisce alla Carta dei valori della cittadinanza e dell’integrazione.
Al rinnovo del permesso di soggiorno, lo straniero incrementa i propri punti dimostrando di non aver violato le norme di comportamento, di aver superato un corso di verifica del livello di integrazione sociale e culturale, nonché degli impegni sottoscritti e di partecipare adeguatamente alla vita economica e sociale della comunità nazionale e locale.
I crediti sono decurtati in caso di condanna penale non soggetta ad espulsione, a illeciti amministrativi e tributari. Se i punti decurtati non sono superiori ad una certa soglia, gli extracomunitari, per mantenere il permesso di soggiorno, dovranno frequentare dei corsi di integrazione finalizzati ad attività socialmente utili.
Nel caso di azzeramento dei crediti il permesso di soggiorno è revocato e lo straniero espulso.
I criteri di conoscenza della lingua italiana richiesti allo straniero saranno definiti dal Ministero dell’Interno, sentiti i Ministeri dell’Istruzione e del Lavoro.
Il nostro Movimento poi appoggia la possibilità di indire referendum locali per l’apertura di campi nomadi e luoghi di culto di altre religioni che non hanno stipulato intese con lo Stato.
Inoltre, si istituisce l’importante obbligo di esibire il permesso di soggiorno anche per gli atti di stato civile e per l’accesso ai pubblici servizi. Si prevedono poi restrizioni ai ricongiungimenti familiari e anche per il matrimonio con extracomunitari si dovrà esibire un valido titolo di soggiorno.
Unione di Centro
All’ immigrazione è dedicato uno dei punti del programma dell’Udc per le Europee:
“Diciamo no ad ogni forma di razzismo e di xenofobia. Gli stranieri onesti che vengono in Italia per lavorare sono una risorsa e vanno aiutati concretamente ad integrarsi con le loro famiglie. Favoriamo l’immigrazione volenterosa e qualificata e contrastiamo l’immigrazione clandestina, coinvolgendo l’Europa attraverso intese con i Paesi di provenienza”.
Italia dei Valori
Il partito guidato da Antonio Di Pietro presenta sul suo sito una “Proposta di programma” in dodici punti. Il terzo punto è dedicato a “Immigrazione e libera circolazione” e recita: “Regolazione dei flussi migratori, intracomunitari ed extracomunitari, in base a principi di solidarietà, di effettiva occupazione e di capacità di sussistenza.
Lista Emma Bonino – Marco Pannella
Pur non avendo ancora pubblicato un programma vero e proprio per le Europee 2009, i radicali hanno illustrato il 27 maggio scorso le loro proposte nel corso di una conferenza stampa a Montecitorio.
Sul fronte immigrazione, in quell’occasione Emma Bonino ha chiesto “la legalizzazione immediata dei 500 mila immigrati che lavorano nelle nostre case e che vivono nel limbo, occupandosi dei nostri figli ma senza permesso di soggiorno, vittime di una imposta illegalità che e’ anche dannosa per l’erario".
Sinistra e libertà
Nel programma della lista di Nichi Vendola si legge:
“In Europa vivono e lavorano già oggi milioni di migranti. Negli anni scorsi si è concentrata l’attenzione sui problemi legati all’ingresso e al soggiorno, come se quello dell’immigrazione fosse un problema passeggero. Al contrario, si tratta di un fenomeno permanente, che richiede standard comuni per l’immigrazione legale nei paesi dell’Unione Europea, sulla base di eguali diritti e responsabilità e sul mutuo rispetto.
Vogliamo una politica d’inclusione che preveda diritti di cittadinanza e di espressione, oltre che pari diritti tra migranti e cittadini della UE nei luoghi di lavoro o di studio. L’Europa non può, e quindi non deve, chiudere i confini ai migranti, che sono un elemento necessario dell’economia globale e di un mondo sempre più interconnesso.
Se saranno garantite opportunità di accesso e di inclusione, sarà anche più agevole la necessaria politica di governo dell’immigrazione e di deciso contrasto del traffico di esseri umani. In ogni caso i diritti umani fondamentali, a partire da quello alla salute e alla tutela dei minori, vanno garantiti anche ai migranti non regolari.
Siamo a favore del diritto di voto nelle elezioni locali dei cittadini extracomunitari residenti, sull’esempio di altri paesi europei.
La lotta al razzismo e il principio di non discriminazione etnica e religiosa sono pilastri della UE. Occorre lavorare per consolidarli anche in Italia dove le manifestazioni di razzismo negli ultimi anni sono diventate sempre più frequenti e allarmanti”.
Lista comunista e anticapitalista ( Prc, Pdci, Socialismo 2000 e Consumatori uniti)
Il "Programma unitario" spiega:
“Vogliamo un’ Europa cosmopolita e aperta. Non vogliamo un Europa fortezza. C’è bisogno di una politica comune europea sulle migrazioni e i richiedenti asilo in accordo con la Convenzione di Ginevra. Le persone che fuggono dalle persecuzioni a causa delle loro convinzioni politiche, ideologiche, religiose o dell’ orientamento sessuale, devono trovare protezione ed asilo in Europa. Chiediamo che le persecuzioni basate sul genere e l’orientamento sessuale costituiscano ragione per richiedere asilo e va garantita una protezione specifica per i bambini rifugiati. Per questo, rifiutiamo l’attuale sistema FRONTEX di controllo delle frontiere e chiediamo l’annullamento dei piani relativi alla realizzazione e implementazione della “Direttiva del Ritorno”. I centri di detenzione devono essere chiusi.
La libera circolazione in Europa non può essere solo dei capitali, delle merci e dei servizi, ma anche e soprattutto delle persone, considerando le migrazioni – interne ed esterne – come un diritto umano inalienabile e illimitabile, per la ricerca di migliori o comunque diverse condizioni di vita, di lavoro e di sviluppo personale, professionale e sociale, lottando contro ogni tipo di sfruttamento, di dumping sociale o di "guerra tra poveri".
Partito comunista dei lavoratori
L’ “Indirizzo politico e programmatico del Partito Comunista dei Lavoratori sull’Europa”, spiega che “il PCL si batte per la soppressione di ogni legge antimmigrazione e di tutte le misure discriminatorie verso cittadini comunitari ed extra-comunitari; per la concessione del permesso di soggiorno a tutti i lavoratori migranti”.
Liberal Democratici – Maie
“I Liberal Democratici – spiega il programma – considerano l’immigrazione un fattore importante per lo sviluppo della strategia di Lisbona sui temi della crescita e dell’occupazione. Una efficiente governance dell’immigrazione economica è un elemento essenziale della competitività dell’UE, così come recentemente riaffermato anche dal Consiglio europeo. È altresì fondamentale che, a fronte del rilevante flusso migratorio che interessa l’Unione Europea, l’integrità dello spazio Schengen, aperto e senza controlli alle frontiere interne, vada conservata e migliorata. Liberal Democratici si impegnano a perseguire con determinazione i tre cardini sui cui ruota la strategia per l’immigrazione proposta dalla Commissione Europea: prosperità, solidarietà e sicurezza.
Integrazione e occupazione. Nell’ottica della prosperità, le migrazioni internazionali rappresentano un’opportunità, rappresentando un fattore di scambio culturale, umano, sociale ed economico. I Liberal Democratici ritengono che i benefici della migrazione siano massimi quando si tiene conto delle esigenze economiche della società ospite, senza per questo escludere altre forme di migrazione che non siano a scopi occupazionali.
Solidarietà dell’Unione Europea. In un’Europa aperta priva di frontiere interne, nessuno Stato membro può gestire da solo il tema dell’immigrazione. Il nostro Paese che in virtù della propria collocazione geografica è esposto ad un maggior afflusso migratorio deve essere necessariamente supportato e assistito a livello finanziario dall’Unione Europea per realizzare gli obiettivi strategici della politica d’immigrazione comune.
In tale ottica, è altresì necessario rafforzare la cooperazione degli Stati membri e dell’intera Unione europea con i Paesi di origine dei cittadini immigrati, al fine di combattere il fenomeno dell’immigrazione clandestina.
Gestione intergrata delle frontiere e lotta all’immigrazione clandestina. I Liberal Democratici ritengono indispensabile rilanciare il principio della gestione intergrata delle frontiere, accompagnando però le misure di contenimento e difesa alla contestuale lotta al traffico di migranti e alla tratta di persone in tutte le sue fattispecie.
È necessario puntare sullo sviluppo di nuove tecnologie per consentire operazioni di verifica e scambio di informazioni veloce e sicuro sul tema im¬¬migrazione tra Stati membri.
In tema di immigrazione clandestina, come dimostrato dalle attuali difficoltà del nostro Paese, è necessario predisporre misure realmente efficaci per il sollecito rimpatrio dei clandestini, attingendo a fondi comunitari”.
L’autonomia (La Destra – Movimento per l’autonomia – Alleanza di Centro –Partito Pensionati)
“Ci impegniamo –si legge sul sito della lista – nella costruzione di un’Europa autenticamente capace di solidarietà e non egoista, aperta a combattere la disperazione del Terzo Mondo attraverso l’apertura di una politica finalmente proiettata ad un massiccio piano di investimenti nell’area del Mediterraneo.
“Aiutarli in casa loro”, deve essere l’impegno della nuova Europa affinché il tema drammatico dell’immigrazione possa finalmente uscire dall’agenda della sicurezza planetaria. Sostegno alle economie del sud del mondo, pretesa di rispetto dei doveri in casa nostra per chi chiede e ottiene accoglienza in Italia e in Europa”.
Forza Nuova
“Forza Nuova – spiega il programma – ritiene che sia vitale per Italia e per l’ Europa il blocco dell’ immigrazione. I bassi tassi demografici dei popoli europei, la continua invasione di clandestini e non, la forza di pe¬netrazione tipica dell’ immigrazione mussulmana impongono all’Italia ed alla Europa, i seguenti straordinari passi:
a) blocco delle quote regolari, che in una fase di crisi economica non hanno alcun senso
b) introduzione nel corpo legislativo del reato di Immigrazione clandestina, punibile ( non con un’am-menda come prevede il ddl del governo Berlusconi) ma con il fermo fino ad espulsione.
c) visto l’ allarme causato da gravissimi episodi di violenza perpetrati contro donne ed anziani da immigrati recidivi, Forza Nuova richiede che tutti gli immigrati che si trovano sul suolo Italiano e che hanno commesso nel passato qualsivoglia reato, vengano fermati fino ad espulsione
d) sospensione del Trattato di Schengen che ha permesso l’entrata in Italia nel solo ultimo anno di 250 mila rumeni ( fra i quali moltissimi Rom). La libera circolazione può avvenire solamente fra quegli Stati Europei che per situazione economica e sociale non differiscano fortemente dall’ Italia.
Inoltre Forza Nuova crede che la crisi immigratoria non potrà essere risolta se gli Europei non mette¬ranno mano alla situazione del continente africano, sempre più devastato da guerre, aids e fame.
Gli Europei ed in particolar modo gli Italiani devono dar forza alle loro missioni religiose, mandare agronomi, tecnici e militari capaci di ristabilire un ordine economico e sociale e di sfruttare a benefi¬cio dei popoli quelle straordinarie risorse naturali presenti nel continente nero”.
Destra sociale – Fiamma Tricolore
Nel programma pubblicato sul suo sito, la lista guidata da Luca Romagnoli propone:
“Subordinare la concessione del “permesso di soggiorno lavorativo” alla firma di accordi bilaterali con gli Stati di origine relativamente allo scontare nelle carceri di quei paesi le pene per eventuali reati commessi in Italia dagli immigrati. Rilevazione delle impronte digitali e del DNA per tutti gli stranieri extracomunitari che chiedano un permesso di soggiorno superiore ai 6 mesi di permanenza sul territorio nazionale. Mappatura completa del fenomeno migratorio in Italia e blocco di ogni ipotesi di sanatoria più o meno mascherata.
Ospitalità nei campi nomadi inderogabilmente legata alla dimostrazione della possibilità di
mantenimento per sé e il proprio nucleo familiare.
Basta con i fogli di via che diventano carta straccia. Espulsione reale ed immediata con provvedimento del Prefetto di tutti i clandestini che girano in Italia senza regolare permesso di soggiorno. Applicazione del reato di riduzione in schiavitù nei confronti degli scafisti.
Albo delle moschee e registro pubblico degli Imam. Edificazione di luoghi di culto estranei alle ipotesi concordatarie subordinata all’approvazione del Ministero dell’Interno oltreché all’autorizzazione del Sindaco e introduzione per legge dell’obbligo di pronunciare isermoni in lingua italiana allo scopo di scongiurare il fomento dell’integralismo religioso.
Divieto di indossare il velo islamico nelle scuole e comunque alle minorenni.
No a qualsivoglia riduzione dei tempi necessari all’ottenimento della cittadinanza italiana”