I leader libico: "Richiedenti asilo? Una menzogna diffusa". Berlusconi: "Avanti con i respingimenti"
Roma – 11 giugno 2009 – "Se dovessimo stare ad ascoltare Amnesty International tutti potrebbero muoversi" e "vi trovereste tutta l’Africa in casa".
Ieri sera, il leader libico Muammar Gheddafi ha liquidato così le accuse per il mancato rispetto dei diritti umani dei migranti in Libia, un tema che tocca direttamente l’Italia da quando sono inziati i respingimenti verso il Paese nordafricano dei clandestini diretti sulle nostre coste.
Nel corso della conferenza stampa congiunta con Silvio Berlusconi, Gheddafi ha parlato dei richiedenti asilo come di una “menzogna diffusa”. ”Ci sono milioni di persone – ha sottolineato – che sono attratte dall’Europa e che ci vogliono venire . Pensiamo che milioni di persone abbiano un problema di asilo? E’ una cosa che fa davvero ridere”.
La Libia, ha aggiunto il colonnello, "attrae molta immigrazione, ma poi numerose persone dalla Libia cercano di entrare in Europa. Gli africani – ha continuato – non hanno problemi politici, non hanno identita’, vengono fuori dalle foreste e dicono che ‘nel nord c’e’ ricchezza e andiamo li’".
“Volete lasciare le porte spalancate? – ha chiesto Gheddafi – Allora, per rispetto dei diritti dell’uomo dovete lasciare che tutta l’Africa venga da voi”.
Berlusconi: “Avanti con i respingimenti”
Della cooperazione tra Italia e Libia contro l’immigrazione clandestina ha parlato anche Berlusconi. ”C’è stato un avvio molto positivo – ha detto il premier – e da quando e’ partita la collaborazione non si sono piu’ verificati arrivi di immigrati clandestini”.
“Speriamo di continuare così”, ha aggiunto Berlusconi, negando che l’Italia con i respingimenti chiude le porte ai richiedenti asilo. “In Libia ha sede ed agisce un’agenzia delle Nazioni Unite, dove chi presenta situazioni tali da avere diritto all’asilo in Italia, viene individuato. E L’Italia accetta in modo assoluto che questi sfortunati cittadini possano trovare scampo nella nostra Repubblica".
L’appello del Tavolo Asilo
Più “attenzione verso i diritti umani e il diritto d’asilo” hanno chiesto ieri a Berlusconi e al presidente della repubblica Giorgio Napolitano le organizzazioni aderenti al Tavolo Asilo, preoccupate per la “politica perseguita dall’Italia nel Mediterraneo”.
Il riferimento è ai respingimenti di minori non accompagnati e persone bisognose di protezione internazionale verso la Libia, “un Paese che non aderisce alla Convenzione di Ginevra sui Rifugiati del 1951, non ha una procedura di asilo e non ha offerto sinora alcuna protezione a migranti e rifugiati, quindi non può essere considerata un posto sicuro”.
Le associazioni chiedono quindi che “venga ripristinato il rispetto del diritto internazionale”, e che ” i migranti intercettati vengano portati a terra in Italia dove possano essere identificati, presentare richiesta di protezione internazionale e ricevere adeguate cure mediche, con un’analisi dei casi individuali svolta in conformità con le norme vigenti”.