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Assindatcolf: “Bene la regolarizzazione, ma onerosa”

"Il costo inciderà non poco sul bilancio familiare''

ROMA, 30 luglio 2012 – Con l'entrata in vigore del decreto legislativo sull'emersione dei lavoratori immigrati irregolari ''si ripete l'operazione compiuta nel 2009, quando fu previsto per la prima volta il reato di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e si volle dare ai datori di lavoro la possibilita' di sanare la loro posizione irregolare''.

Lo sottolinea Assindatcolf, associazione dei datori di lavoro domestico. Il provvedimento, secondo l'associazione, contiene alcune regole che rendono la norma di difficile elusione e faranno emergere situazioni irregolari gia' in atto, evitando l'emersione di rapporti fittizi, creati ad hoc nell'ultima ora.

Gia' il richiedere una documentazione proveniente da organismi pubblici attestante la presenza dello straniero irregolare in Italia dal 31/12/2011 circoscrive – affermano – l'ambito di applicazione dell'emersione alle persone effettivamente presenti in Italia da quasi un anno. Inoltre, l'esclusione dei datori di lavoro che abbiano gia' effettuato le procedure di ingresso tramite flussi annuali o l'emersione del 2009 senza, pero', poi aver provveduto alla definizione della pratica con la firma del contratto o con la successiva assunzione, rendera' – a parere di Assindatcolf – il ravvedimento fruibile solo dai datori di lavoro che, loro malgrado, abbiano fatto ricorso a manodopera irregolare.

L'aspetto economico dell'intera procedura potrebbe, pero' – avverte l'associazione – creare dei limiti di accesso ai datori di lavoro domestico, i quali sono nella maggior parte dei casi anziani o famiglie con bambini. Il costo, infatti, del contributo forfettario di mille euro nonche' il pagamento delle somme dovute a titolo retributivo e contributivo pari ad almeno sei mesi ''incidera' non poco sul bilancio familiare''.
 

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