12 settembre 2012 – Ho sposato un’italiana e fatto domanda per il permesso di soggiorno, ma a seguito di un controllo della polizia, non hanno trovato mia moglie e così mi hanno dato un foglio di via per lasciare l’Italia entro 15 giorni. Questo è successo nel 2011. Ho un contratto di lavoro e il mio datore di lavoro paga le tasse, posso essere regolarizzato?
Sì: il foglio di via per questa ragione non è ostativo alla regolarizzazione.
Ho un permesso di soggiorno per studio ma lavoro da un anno a nero. Posso essere regolarizzato?
Chi è titolare di un permesso di soggiorno per studio può essere regolarizzato purchè l’orario di lavoro superi le 20 ore settimanali nel caso di lavoro domestico. Se invece è un’azienda a regolarizzare il titolare del permesso per studio, il contratto di lavoro dovrà essere a tempo pieno.
Ho un passaporto scaduto, ho fatto la domanda ma ci vorranno almeno 3 mesi. Posso fare la domanda di regolarizzazione con la carta d’identità del mio paese?
Anche se il passaporto è scaduto, è stato chiarito che la domanda può essere ugualmente presentata. Solo al momento della convocazione presso lo Sportello unico per l’Immigrazione per la firma del contratto di soggiorno il lavoratore dovrà esibire il passaporto in corso di validità. La domanda può essere, altresì, presentata, se il lavoratore è titolare di un documento valido per l’espatrio come ad esempio il documento di viaggio per rifugiati.
Da 2 anni lavoro con il permesso di soggiorno per richiesta d’asilo, con contratto a tempo indeterminato. Due mesi fa la mia domanda è stata rigettata, ma continuo a lavorare e il mio datore di lavoro paga tutte le tasse e contributi. Posso essere regolarizzato?
Sì.
Il mio datore di lavoro è stato condannato e mandato in prigione 2 volte. Può fare domanda per me?
Dipende dal tipo di reati che ha commesso e per i quali è stato condannato. Saranno esclusi dal fare la domanda, infatti, i datori di lavoro condannati negli ultimi 5 anni per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, per tratta o sfruttamento di prostituzione e minori, per caporalato o per aver dato lavoro a immigrati irregolari.
Ho comprato un telefono e ho la ricevuta. Posso usare questa ricevuta come prova di presenza in Italia?
Probabilmente no, perché la ricevuta/fattura di un esercizio commerciale non può essere considerata un documento rilasciato da un organismo pubblico.
Di solito invio i soldi all’estero con i money transfer, posso usare queste ricevute come prova di presenza in italia?
Probabilmente no, perché i “send” di invio denaro all’estero non possono essere considerati documenti rilasciati da un organismo pubblico.
Sono un cittadino straniero irregolare assunto in nero da alcuni mesi. Da qualche giorno mi ha chiamato il datore di lavoro che mi ha detto che dovrà trattenere dei soldi dalla mia retribuzione perchè vorrebbe mettermi in regola. Dice che debbo pagare 1.000 euro allo stato per avere il permesso. È vero?
Quello di cui parla il datore di lavoro è la regolarizzazione dei rapporti di lavoro “a nero” per i quali, una recente legge, ha stabilito le condizioni per poterli “sanare”. La stessa legge ha previsto che sia il datore di lavoro a pagare la somma di € 1000, a titolo di contributi dovuti all’Inps. Quindi, qualsiasi richiesta di soldi da parte del datore di lavoro non è legittima.
Sono senza documenti e lavoro in nero da novembre dell’anno scorso presso lo stesso datore di lavoro. Per dimostrare la mia presenza in Italia dal 31 dicembre scorso, basterebbe una dichiarazione del mio datore di lavoro?
No, purtroppo la dichiarazione del datore di lavoro non è sufficiente perché la legge prevede che possano considerarsi validi documenti provenienti da organismi pubblici. Un regolamento di prossima emanazione stabilirà meglio quali documenti saranno considerati validi ai fini della dimostrazione della presenza sul territorio italiano almeno dal 31 dicembre scorso ma comunque, si ribadisce, dovranno provenire da uffici pubblici.
Per dimostrare che sto in Italia da dicembre scorso, vale l’applicazione a novembre 2011 per il passaporto nuovo albanese al consolato? Dovrei avere una ricevuta rilasciata dall’ufficio consolare di Roma...
Come specificato anche nella domanda precedente in linea generale si può ipotizzare che i Consolati potrebbero essere ritenuti organismi pubblici e che pertanto certificati vari richiesti presso di loro possano valere a dimostrare la presenza in Italia.
Ho trovato un lavoro da poco, due settimane. Ho qualche speranza di potermi mettere in regola con questa regolarizzazione?
Purtroppo no, la regolarizzazione prevede che il rapporto di lavoro debba essere iniziato almeno 3 mesi prima della pubblicazione della legge sulla Gazzetta Ufficiale (e che debba continuare fino al momento della domanda). La legge è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale il 9 agosto quindi il lavoro deve essere iniziato almeno dal 9 maggio e deve continuare fino all’invio della domanda.
Sono un cittadino straniero titolare di un’azienda e vorrei regolarizzare un dipendente ma non ho la carta di soggiorno. Posso comunque presentare la domanda?
La legge stabilisce che datore di lavoro straniero per poter presentare la domanda deve essere titolare di un permesso di soggiorno CE soggiornanti di lungo periodo. Se la domanda viene presentata da un’azienda, il rappresentante legale sarà colui che dovrà essere in possesso del permesso di soggiorno CE. Quindi, se ad esempio il cittadino straniero proprietario dell’azienda ha il permesso di soggiorno per lavoro autonomo ma il rappresentante legale ha la carta di soggiorno, allora la domanda di regolarizzazione potrà essere presentata direttamente a nome del rappresentante stesso.
Sono un cittadino comunitario che da oltre un anno lavora “a nero” in un ristorante: posso usufruire anche io di questa regolarizzazione?
No, a differenza della regolarizzazione del 2009, questa prevede l’emersione dei rapporti di lavoro irregolari solo a favore di cittadini extraUE.
Avv. Mascia Salvatore