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Regolarizzazione. Per colf e badanti arrivano i bollettini dei contributi arretrati

I datori di lavoro hanno trenta giorni per pagare due trimestri. Senza il versamento la sanatoria è impossibile e si va incontro alle sanzioni previste per chi impiega immigrati irregolari

Roma – 19 ottobre 2012 – Hanno già sborsato (o spesso hanno fatto ingiustamente sborsare al lavoratore) i mille euro di contributo forfetario. Ma a breve le famiglie che hanno chiesto di regolarizzare una colf, una badante o una baby sitter dovranno mettere di nuovo mano al portafoglio.

L’Inps sta infatti inviando a tutti i datori di lavoro domestico i bollettini MAV per il versamento dei contributi arretrati. Come prevede la legge che ha dato il via alla regolarizzazione, devono coprire almeno i due trimestri maggio-luglio e agosto-ottobre 2012.

Gli importi sono già indicati sui bollettini, pagabili in banca o negli uffici postali, e sono stati calcolati dall’Inps in base alla qualifica del lavoratore e alle ore di lavoro indicate nella domanda di emersione. Il range è vasto: i contributi per una  colf part time sono di circa trecentocinquanta euro a trimestre, quelli per una badante convivente possono sfiorare i settecento.

Ricevuti i bollettini, il datore di lavoro ha trenta giorni per pagare. Ed è meglio non farsi prendere dalla tentazione di saltare questo appuntamento.

Il mancato versamento dei sei  mesi di contributi arretrati non permetterà di portare a termine la regolarizzazione. E se per il lavoratore questo vorrà dire rimediare un’espulsione, per il datore significherà andare incontro alle sanzioni (cinquemila euro di multa e tre anni di reclusione, tanto per citarne una) previste per chi impiega immigrati irregolari.

Elvio Pasca

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