Roma – 15 ottobre 2012 – Famiglie e imprese che impiegano immigrati irregolari hanno tempo fino alle 24 di oggi, 15 ottobre, per presentare le domande di emersione. Se saltano questo appuntamento, si esporranno a pene più severe, mentre i lavoratori vedranno sfumare l’opportunità di mettersi in tasca un permesso di soggiorno.
Com’era prevedibile, soprattutto grazie all’apertura sui documenti che possono provare la presenza in Italia, negli ultimi giorni la regolarizzazione ha fatto registrare un’impennata. Fino alle 18 di ieri erano state presentate 116mila domande, solo 15mila da parte di aziende, tutte le altre relative all’emersione di rapporti di lavoro domestico.
Sono intanto caduti nel vuoto i ripetuti appelli per una proroga lanciati al governo da associazioni e sindacati. I datori che hanno ancora dei dubbi farebbero quindi bene a muoversi, tenendo presente che già oggi la legge prevede 5 mila euro di multa e l’arresto fino a sei mesi per chi dà lavoro a un immigrato senza permesso di soggiorno.
Domani entrerà inoltre in vigore il giro di vite previsto dal decreto legislativo 109/2012. introduce, tra le altre cose, una multa pari al costo medio del rimpatrio del lavoratore e il pagamento di almeno tre mesi di arretrati di stipendi, tasse e contributi. Per i casi di particolare sfruttamento scattano poi delle aggravanti.