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Lavoratori stagionali, DECRETO LEGISLATIVO 29 ottobre 2016, n. 203

Attuazione della direttiva 2014/36/UE sulle condizioni di ingresso  e di soggiorno dei cittadini di Paesi terzi per motivi  di  impiego  in qualita’ di lavoratori stagionali. (16G00217) 

 

(GU n.262 del 9-11-2016)

in vigore dal: 24-11-2016   

 

                   IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 

 

  Visti gli articoli 76 e 87 della Costituzione; 

  Vista  la  direttiva  2014/36/UE  del  Parlamento  europeo  e   del

Consiglio del 26 febbraio 2014 sulle  condizioni  di  ingresso  e  di

soggiorno dei cittadini di Paesi  terzi  per  motivi  di  impiego  in

qualita’ di lavoratori stagionali; 

  Visti  gli  articoli  33  e  34  del  regolamento  810/2009/CE  del

Parlamento europeo e del Consiglio del 13 luglio 2009 che  istituisce

un codice comunitario dei visti; 

  Vista la legge 9 luglio 2015, n. 114, recante delega al Governo per

il recepimento delle direttive europee e l’attuazione di  altri  atti

dell’Unione europea –  Legge  di  delegazione  europea  2014,  ed  in

particolare l’articolo 1, Allegato B – punto 22, che ha  delegato  il

Governo a recepire la direttiva 2014/36/UE; 

  Visti gli articoli 31 e 32 della legge 24 dicembre  2012,  n.  234,

recante  norme  generali  sulla   partecipazione   dell’Italia   alla

formazione  e  all’attuazione  della  normativa  e  delle   politiche

dell’Unione europea; 

  Vista  la  legge  23  agosto  1988,  n.  400,  recante   disciplina

dell’attivita’  di  Governo  e  ordinamento  della   Presidenza   del

Consiglio dei ministri; 

  Visto il decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286,  e  successive

modificazioni, recante testo unico delle disposizioni concernenti  la

disciplina  dell’immigrazione  e   norme   sulla   condizione   dello

straniero; 

  Visto il decreto del Presidente della Repubblica 31 agosto 1999, n.

394, e successive modificazioni, recante regolamento recante norme di

attuazione  del  testo  unico  delle  disposizioni   concernenti   la

disciplina  dell’immigrazione  e   norme   sulla   condizione   dello

straniero, a norma dell’articolo 1, comma 6, del decreto  legislativo

25 luglio 1998, n. 286; 

  Visto il decreto del Ministro degli affari esteri 11  maggio  2011,

pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n.  280  del  1°  dicembre  2011,

recante definizione  delle  tipologie  dei  visti  d’ingresso  e  dei

requisiti per il loro ottenimento; 

  Sentite le organizzazioni  sindacali  maggiormente  rappresentative

dei lavoratori e dei datori di lavoro; 

  Vista la preliminare  deliberazione  del  Consiglio  dei  ministri,

adottata nella riunione del 28 luglio 2016; 

  Acquisiti i pareri delle competenti Commissioni  della  Camera  dei

deputati e del Senato della Repubblica; 

  Vista la deliberazione del Consiglio dei ministri,  adottata  nella

riunione del 27 ottobre 2016; 

  Sulla proposta del Presidente del  Consiglio  dei  ministri  e  del

Ministro del lavoro e delle politiche  sociali,  di  concerto  con  i

Ministri degli affari esteri  e  della  cooperazione  internazionale,

dell’interno,  della  giustizia,  dell’economia  e   delle   finanze,

dell’istruzione, dell’universita’ e della  ricerca,  della  salute  e

delle politiche agricole alimentari e forestali; 

 

                                Emana 

 

                  il seguente decreto legislativo: 

 

                               Art. 1 

 

       Modifiche al decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286 

 

  1. Al testo unico  delle  disposizioni  concernenti  la  disciplina

dell’immigrazione e norme sulla condizione dello straniero di cui  al

decreto  legislativo  25  luglio   1998,   n.   286,   e   successive

modificazioni, sono apportate le seguenti modificazioni: 

    a) all’articolo 5, il comma 3-ter e’ sostituito dal seguente: 

  «3-ter. Allo straniero che dimostri  di  essere  venuto  in  Italia

almeno una volta nei  cinque  anni  precedenti  per  prestare  lavoro

stagionale e’ rilasciato, qualora si tratti di  impieghi  ripetitivi,

un permesso pluriennale, a tale titolo, fino a  tre  annualita’,  con

indicazione del periodo di validita’ per ciascun  anno.  Il  predetto

permesso di soggiorno e’ revocato se lo  straniero  non  si  presenta

all’ufficio di frontiera esterna al termine della validita’ annuale e

alla  data  prevista  dal  visto  di  ingresso  per  il  rientro  nel

territorio nazionale. Il relativo visto  di  ingresso  e’  rilasciato

sulla base del nulla osta rilasciato ai sensi dell’articolo 24, comma

11.»; 

    b) l’articolo 24 e’ sostituito dal seguente: 

  «Art. 24 (Lavoro  stagionale). –  1.  Il  datore  di  lavoro  o  le

associazioni di categoria per conto dei loro associati, che intendono

instaurare in Italia un rapporto di lavoro  subordinato  a  carattere

stagionale nei  settori  agricolo  e  turistico/alberghiero  con  uno

straniero, devono  presentare  richiesta  nominativa  allo  sportello

unico per l’immigrazione della provincia di residenza. Si  applicano,

ove compatibili, le disposizioni di cui all’articolo 22, ad eccezione

dei commi 11 e 11-bis. 

  2. Lo sportello unico per l’immigrazione rilascia il nulla osta  al

lavoro stagionale, anche pluriennale, per la durata corrispondente  a

quella del lavoro stagionale richiesto, non oltre venti giorni  dalla

data di ricezione della richiesta del datore di lavoro. 

  3. Ai fini della presentazione di  idonea  documentazione  relativa

alle modalita’ di sistemazione alloggiativa di cui  all’articolo  22,

comma 2, lettera b), se il  datore  di  lavoro  fornisce  l’alloggio,

esibisce al momento della sottoscrizione del contratto di  soggiorno,

un titolo idoneo a provarne  l’effettiva  disponibilita’,  nel  quale

sono specificate le condizioni a cui l’alloggio e’  fornito,  nonche’

l’idoneita’  alloggiativa  ai  sensi  delle   disposizioni   vigenti.

L’eventuale canone di locazione non puo’  essere  eccessivo  rispetto

alla  qualita’  dell’alloggio  e  alla  retribuzione  del  lavoratore

straniero e, in ogni caso, non e’  superiore  ad  un  terzo  di  tale

retribuzione.  Il  medesimo  canone   non   puo’   essere   decurtato

automaticamente dalla retribuzione del lavoratore. 

  4. Il nulla osta al lavoro stagionale viene rilasciato  secondo  le

modalita’ previste agli articoli 30-bis, commi da 1 a 3 e da 5 a 9, e

31 del decreto del Presidente della Repubblica n. 394 del 1999 e  nel

rispetto del diritto di precedenza in favore dei lavoratori stranieri

di cui al comma 9 del presente articolo. 

  5. Il nulla osta al lavoro stagionale a piu’ datori di  lavoro  che

impiegano lo  stesso  lavoratore  straniero  per  periodi  di  lavoro

complessivamente compresi nei limiti temporali di  cui  al  comma  7,

deve essere unico, su richiesta,  anche  cumulativa,  dei  datori  di

lavoro, presentata contestualmente, ed e’ rilasciato  a  ciascuno  di

essi. Si applicano le disposizioni di cui al comma 8. 

  6. Qualora lo sportello unico per l’immigrazione, decorsi  i  venti

giorni di cui al comma 2,  non  comunichi  al  datore  di  lavoro  il

proprio diniego, la richiesta si intende accolta,  nel  caso  in  cui

ricorrono congiuntamente le seguenti condizioni: 

    a) la richiesta riguarda uno straniero  gia’  autorizzato  almeno

una volta nei cinque anni precedenti  a  prestare  lavoro  stagionale

presso lo stesso datore di lavoro richiedente; 

    b) il lavoratore e’ stato  regolarmente  assunto  dal  datore  di

lavoro e ha rispettato le condizioni indicate nel precedente permesso

di soggiorno. 

  7. Il nulla osta al lavoro stagionale autorizza lo  svolgimento  di

attivita’ lavorativa sul territorio nazionale fino ad un  massimo  di

nove mesi in un periodo di dodici mesi. 

  8. Fermo restando il limite di nove mesi di  cui  al  comma  7,  il

nulla osta al lavoro stagionale si intende prorogato e il permesso di

soggiorno puo’ essere rinnovato in  caso  di  nuova  opportunita’  di

lavoro stagionale offerta dallo stesso o da altro  datore  di  lavoro

fino alla scadenza del nuovo rapporto di lavoro stagionale.  In  tale

ipotesi, il lavoratore e’ esonerato  dall’obbligo  di  rientro  nello

Stato di provenienza per il rilascio  di  ulteriore  visto  da  parte

dell’autorita’ consolare. Al termine del periodo di cui al  comma  7,

il lavoratore deve rientrare nello Stato di  provenienza,  salvo  che

sia in possesso  di  permesso  di  soggiorno  rilasciato  per  motivi

diversi dal lavoro stagionale. 

  9. Il lavoratore stagionale, gia’  ammesso  a  lavorare  in  Italia

almeno una volta nei cinque anni precedenti, ove abbia rispettato  le

condizioni indicate nel permesso di soggiorno e sia  rientrato  nello

Stato di provenienza  alla  scadenza  del  medesimo,  ha  diritto  di

precedenza per il rientro per ragioni di lavoro stagionale presso  lo

stesso o altro datore di lavoro, rispetto a coloro che non hanno  mai

fatto regolare ingresso in Italia per motivi di lavoro. 

  10. Il lavoratore stagionale,  che  ha  svolto  regolare  attivita’

lavorativa sul territorio nazionale per almeno tre mesi, al quale  e’

offerto un contratto di lavoro  subordinato  a  tempo  determinato  o

indeterminato, puo’ chiedere allo sportello unico per  l’immigrazione

la conversione del permesso di soggiorno in lavoro  subordinato,  nei

limiti delle quote di cui all’articolo 3, comma 4. 

  11. Il  datore  di  lavoro  dello  straniero  che  si  trova  nelle

condizioni di cui all’articolo 5, comma 3-ter, puo’  richiedere  allo

sportello unico per l’immigrazione il  rilascio  del  nulla  osta  al

lavoro pluriennale. Lo sportello unico, accertati i requisiti di  cui

all’articolo 5, comma  3-ter,  rilascia  il  nulla  osta  secondo  le

modalita’ di cui al presente articolo.  Sulla  base  del  nulla  osta

triennale al lavoro stagionale, i visti di ingresso per le annualita’

successive alla prima sono concessi dall’autorita’ consolare,  previa

esibizione della  proposta  di  contratto  di  soggiorno  per  lavoro

stagionale, trasmessa al lavoratore interessato dal datore di lavoro,

che provvede a trasmetterne copia allo sportello  unico  immigrazione

competente. Entro otto giorni dalla data di ingresso  nel  territorio

nazionale, il lavoratore straniero si reca presso lo sportello  unico

immigrazione per sottoscrivere il contratto di soggiorno  per  lavoro

secondo le disposizioni dell’articolo 35 del decreto  del  Presidente

della Repubblica n. 394 del 1999. La richiesta di assunzione, per  le

annualita’ successive alla prima, puo’ essere effettuata da un datore

di lavoro anche diverso  da  quello  che  ha  ottenuto  il  nullaosta

triennale  al  lavoro  stagionale.  Il  rilascio   dei   nulla   osta

pluriennali avviene nei limiti delle quote  di  ingresso  per  lavoro

stagionale. 

  12. Fuori dei casi di cui all’articolo 22, commi 5-bis e 5-ter,  il

nulla osta al lavoro stagionale puo’  essere  rifiutato  ovvero,  nel

caso sia stato rilasciato, puo’ essere revocato quando: 

    a) il datore di lavoro e’ stato oggetto di sanzioni  a  causa  di

lavoro irregolare; 

    b)  l’impresa  del  datore  di  lavoro  e’  stata  liquidata  per

insolvenza o non e’ svolta alcuna attivita’ economica; 

    c) il datore di  lavoro  non  ha  rispettato  i  propri  obblighi

giuridici in materia di previdenza sociale, tassazione,  diritti  dei

lavoratori,  condizioni  di  lavoro  o  di  impiego,  previsti  dalla

normativa nazionale o dai contratti collettivi applicabili; 

    d) nei  dodici  mesi  immediatamente  precedenti  la  data  della

richiesta di assunzione dello  straniero,  il  datore  di  lavoro  ha

effettuato licenziamenti al fine di creare un posto  vacante  che  lo

stesso datore di lavoro cerca di coprire  mediante  la  richiesta  di

assunzione. 

  13. Fuori dei casi di cui all’articolo 5, comma 5, il  permesso  di

soggiorno non e’ rilasciato o il suo rinnovo e’ rifiutato ovvero, nel

caso sia stato rilasciato, e’ revocato quando: 

    a)  e’  stato  ottenuto  in  maniera  fraudolenta  o   e’   stato

falsificato o contraffatto; 

    b) risulta che lo straniero non soddisfaceva o non soddisfa  piu’

le condizioni di ingresso e di soggiorno previste dal presente  testo

unico o se soggiorna per fini diversi da quelli per cui  ha  ottenuto

il nulla osta ai sensi del presente articolo; 

    c) nei casi di cui al comma 12. 

  14. Nei casi di revoca del nulla osta al lavoro stagionale  di  cui

al comma 12, e  di  revoca  del  permesso  di  soggiorno  per  lavoro

stagionale di cui al comma 13, lettera c), il  datore  di  lavoro  e’

tenuto  a  versare   al   lavoratore   un’indennita’   per   la   cui

determinazione si tiene conto delle retribuzioni dovute ai sensi  del

contratto collettivo nazionale e non corrisposte. 

  15. Il datore di lavoro che occupa alle sue dipendenze, per  lavori

di carattere stagionale, uno o piu’ stranieri privi del  permesso  di

soggiorno per lavoro stagionale, ovvero il cui permesso sia  scaduto,

revocato o annullato, e’ punito ai sensi dell’articolo 22, commi  12,

12-bis e 12-ter, e si applicano  le  disposizioni  di  cui  ai  commi

12-quater e 12-quinquies dell’articolo 22. 

  16. Le disposizioni del presente articolo  non  si  applicano  agli

stranieri: 

    a) che al momento della domanda risiedono nel territorio  di  uno

Stato membro; 

    b) che svolgono attivita’ per conto di imprese  stabilite  in  un

altro Stato membro nell’ambito della prestazione di servizi ai  sensi

dall’articolo 56 TFUE,  ivi  compresi  i  cittadini  di  Paesi  terzi

distaccati da un’impresa stabilita in uno  Stato  membro  nell’ambito

della prestazione di servizi ai sensi della direttiva 96/71/CE; 

    c)  che  sono  familiari  di  cittadini  dell’Unione  che   hanno

esercitato il loro  diritto  alla  libera  circolazione  nell’Unione,

conformemente alla direttiva 2004/38/CE del Parlamento europeo e  del

Consiglio; 

    d) che godono, insieme ai loro familiari e  a  prescindere  dalla

cittadinanza, di diritti di libera circolazione equivalenti a  quelli

dei cittadini dell’Unione a norma di accordi tra l’Unione e gli Stati

membri o tra l’Unione e Paesi terzi. 

  17. Il permesso di  soggiorno  rilasciato  ai  sensi  del  presente

articolo reca un riferimento che ne indica il rilascio per motivi  di

lavoro stagionale.». 

                               Art. 2 

 

                 Clausola di invarianza finanziaria 

 

  1. Dall’attuazione del  presente  decreto  legislativo  non  devono

derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza  pubblica.  Le

amministrazioni competenti provvedono alla  attuazione  del  medesimo

decreto nell’ambito delle risorse umane,  strumentali  e  finanziarie

disponibili a legislazione vigente. 

                               Art. 3 

 

                             Abrogazioni 

 

  1. Il comma 3 dell’articolo 17 del decreto-legge 9  febbraio  2012,

n. 5, convertito, con modificazioni, dalla legge 4  aprile  2012,  n.

35, e’ abrogato. 

  2. Al decreto del Presidente della Repubblica 31  agosto  1999,  n.

394, sono apportate le seguenti modificazioni: 

    a) all’articolo 11, il comma 1-bis e’ abrogato; 

    b) l’articolo 38 e’ abrogato; 

    c) l’articolo 38-bis e’ abrogato. 

  Il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sara’ inserito

nella  Raccolta  ufficiale  degli  atti  normativi  della  Repubblica

italiana. E’ fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e di farlo

osservare. 

    Dato a Roma, addi’ 29 ottobre 2016 

 

                             MATTARELLA 

 

                                  Renzi, Presidente del Consiglio dei

                                  ministri 

 

                                  Poletti,  Ministro  del  lavoro   e

                                  delle politiche sociali 

 

                                  Gentiloni Silveri,  Ministro  degli

                                  affari esteri e della  cooperazione

                                  internazionale 

 

                                  Alfano, Ministro dell’interno 

 

                                  Orlando, Ministro della giustizia 

 

                                  Padoan,  Ministro  dell’economia  e

                                  delle finanze 

 

                                  Giannini, Ministro dell’istruzione,

                                  dell’universita’ e della ricerca 

 

                                  Lorenzin, Ministro della salute 

 

                                  Martina, Ministro  delle  politiche

                                  agricole alimentari e forestali 

 

Visto, il Guardasigilli: Orlando 

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