Il presidente della Treccani: “Peccato che mio ddl su cittadinanza sia finito col governo Prodi”. Nencini (Psi): “Ius soli con regole chiare”. Camusso (Cgil): “Chi nasce in italia sia italiano”
Roma -18 giugno 2013 – La creatività degli italiani è figlia delle tante etnie che si mescolano nel nostro Paese.
Ne è convinto il presidente dell'Istituto Treccani, Giuliano Amato, alla presentazione del libro "Il silenzio sugli innocenti"di Luca Mariani, dedicato alla strage compiuta nel luglio 2011 a Oslo e Utoya, in Norvegia, da Anders Breivik in nome della lotta al multiculturalismo.
"Gli Italiani – ha spiegato Amato – sono creativi non perche' ci sia la presenza dell'emissario del Signore. Ma proprio in virtu' del fatto che gli italiani provengono da un mix di etnie al centro del mediterraneo. La discussione sullo ius soli – ha aggiunto – oggi non ci sarebbe se la mia legge, in attesa di finanziamento dal Tesoro, non avesse 'incontrato' la fine del governo Prodi nel 2007".
Il presidente della Treccani faceva riferimento a un disegno di legge varato quando era ministro dell’Interno. Dimezzava da dieci a cinque anni i tempi per le naturalizzazioni e riconosceva al cittadinanza ai bambini nati in Italia da genitori regolarmente residenti da almeno cinque anni.
Alla presentazione del libro sono intervenuti anche il segretario del Psi Riccardo Nencini e il segretario generale della Cgil Susanna Camusso.
Secondo Nencini "ci vuole lo ius soli con regole chiare. Ovvero delle condizioni per le quali si estendano il diritto di cittadinanza alle persone nate in Italia".
Camusso auspica uno “ius soli senza condizioni. Vogliamo imitare gli Stati Uniti per tante cose, ma non lo imitiamo nello Ius soli". "I problemi sorgono quando c'e' un sentimento di appartenenza al luogo e non alla comunita' che lo vive. E a chi ha paura che si organizzeranno navi di partorienti per far nascere i bambini in Italia, si deve rispondere con la regolazione dei flussi migratori"