La commissaria Malmstroem dopo il video sulla "disinfestazione" dei migranti: "Gli standard e gli obblighi europei devono essere pienamente rispettati“. ll governo: "Inaccettabile, chi ha sbagliato pagherà". I gestori del centro si difendono: “Procedure normali”.
Roma -18 dicembre 2013 – Anche Bruxelles interviene sulla “disinfestazione” dei migranti nel Centro di accoglienza di Lampedusa e minaccia il congelamento dei fondi per l'accoglienza destinati dall'Ue all'Italia.
"Abbiamo già avviato indagini sulle condizioni deplorevoli in molti centri italiani di detenzione, incluso quello di Lampedusa, e non esiteremo a lanciare una procedura di infrazione per garantire che gli standard e gli obblighi europei siano pienamente rispettati" dichaira stamattina Cecilia Malmstroem, commissaria europea agli Affari Interni.
"La nostra assistenza e il nostro sostegno alle autorità italiane nella gestione dei flussi migratori- aggiunge la commissaria – può continuare solo se il paese garantisce condizioni di accoglienza a immigrati, richiedenti asilo e rifugiati, che siano umane e dignitose".
Ieri il video mandato in onda dal Tg2 ha scatenato un coro di indignazione e condanna.
“Sono immagini gravi e ci hanno scioccato” dice il premier Enrico Letta. “Il governo – promette – ha intenzione di fare un'indagine approfondita e di sanzionare eventuali responsabilità”. La verifica verrà fatta dal ministero dell’Interno, che gestisce i Centri. “Accerteremo le responsabilità e chi ha sbagliato pagherà” assicura Angelino Alfano, che ha annunciato “una relazione dettagliata, richiesta dalla Prefettura di Agrigento all'Ente gestore, per comprendere le ragioni di quanto accaduto e assumere le conseguenti decisioni”.
Interviene anche la ministra dell’Integrazione Cècile Kyenge, che parla di pratiche “inaccettabili in uno Stato democratico”. “Anch’io, come il ministro Alfano – aggiunge – penso che bisogna intervenire sulle procedure di assegnazione ma anche cercare le responsabilità, chi ha sbagliato deve pagare. È disumano far denudare una persona, la rende una “non persona”.
Kyenge si augura che quanto accaduto “ci aiuti a rivedere alcune procedure, gli interventi che riguardano l’accoglienza, le modalità nei centri. Bisogna avere criteri compatibili con il rispetto della persona umana”. Anche riguardo al limite di 48 ore che la legge impone per la permanenza nei Centri di primo soccorso e accoglienza, secondo la ministra bisogna “riuscire a far rispettare le norme, nei limiti del possibile rafforzare il sistema di accoglienza e far rispettare le norme. Se i migranti vengono bloccati nei centri è chiaro che si crea disagio”.
“Il trattamento riservato agli immigrati nel Centro di Lampedusa è indegno di un paese civile. Quelle immagini non possono lasciarci indifferenti” commenta la presidente della Camera Laura Boldrini. “Tanto più – aggiunge – perché vengono dopo i tragici naufragi di ottobre e dopo gli impegni che l’Italia aveva assunto in materia d’accoglienza. Quei trattamenti degradanti gettano sull’immagine del nostro Paese un forte discredito e chiedono risposte di dignità”.
Il presidente del Partito Democratico Gianni Cuperlo chiede al governo di riferire al Parlamento su quanto accaduto. “La qualità dell'accoglienza e' uno dei primi parametri attraverso i quali si giudica la civilta' di un Paese. Per il Pd quanto e' avvenuto a Lampedusa e' umiliante e mortificante per chi ha subito quei maltrattamenti, ma lo e' anche per le nostre istituzioni. Siamo di fronte ad una 'barbara' legislazione in materia di immigrazione che va al più presto cambiata”.
''Disumano. Cio' che avviene nel centro di soccorso e prima accoglienza di Lampedusa e' disumano e inaccettabile. Non è degno di un Paese civile'' scrive Khalid Chaouki, deputato del Pd e coordinatore dell'intergruppo parlamentare sull`immigrazione, annunciando un’interrogazione parlamentare “per fare chiarezza e individuare i responsabili di questa vergognosa vicenda. Abbiamo oltrepassato i limiti dell'umano, chiediamo al ministro Alfano e alla ministra Kyenge di riferire con urgenza”.
Si fa sentire anche la Chiesa. L'arcivescovo di Agrigento, mons. Francesco Montenegro, Presidente della Commissione Episcopale per le Migrazioni della Cei e Presidente di Migrantes esprime “profonda indignazione” e chiede che “venga fatta chiarezza”. ''La situazione emergenziale che si vive all'interno del Centro – aggiunge – non può giustificare situazioni e trattamenti che poco hanno a che fare con il rispetto della dignità umana e dei diritti dell'uomo come quelle trasmesse”. Montenegro chiede anche che, fino alla completa ristrutturazione del Centro (che si auspica possa avvenire entro tempi brevi), la presenza dei migranti sia limitata a poche ore prima del trasferimento presso strutture che possano garantire gli standard minimi di accoglienza”.
Lampedusa Accoglienza, la cooperativa che gestisce il centro, però si difende, sostenendo che la disinfestazione all’aperto era una scelta obbligata. “Cerchiamo di tutelare le condizioni di salute degli ospiti e in assenza di adeguate strutture abbiamo predisposto una postazione appartata per i trattamenti”, spiega una nota.
E oggi in un'intervista al Corriere della Sera, l’amministratore delegato Cono Gallipo' dice: “Non esiste né un lager né un campo di concentramento e le immagini dei migranti che si sottopongono ai getti sanitari è una consuetudine praticata a loro difesa, è il protocollo da seguire quando si spruzza un prodotto come il benzoato di benzina. Non potete metterci alla gogna per qualche sequenza che non può dire nulla su quello che facciamo realmente tutti i giorni. La realtà è un'altra”.