Abbandonano le tratte inflazionate e non più redditizie per inseguire il traffico “etnico”. “Rotte uniche, che si possono far pagare anche il triplo di quelle tradizionali”
Roma – 24 ottobre 2012 – Il “business dei voli più pazzi del mondo”? Sono le nuove tratte coperte dalle compagnie aeree per rispondere alle esigenze di un pianeta globalizzato. Anche intercettando, come racconta oggi un articolo del quotidiano Repubblica, le rotte dei migranti
Un esempio è quello di Armavia, che ha creato un volo diretto tra la britannica Birmingham e Amristar, nel Punjab. I clienti? La comunità sikh che vive nel Regno Unito e che vuole raggiungere la città indiana dove ha sede il Tempio d’Oro, facendo registrare quasi sempre il tutto esaurito sul Boeing 737 impegnato su quella tratta.
Altro caso citato dal quotidiano è quello della Germania Fluggesellschaft. Tagliate alcune rotte mediterranee, tradizionali ma ormai poco remunerative, ha spostato i suoi voli su Erbil e Sulaymaniyah, nel Kurdistan iracheno, diventando la compagnia di riferimento per la nutrita comunità curda tedesca.
Gli aerei non solo viaggiano pieni, cosa che non succede su rotte inflazionate dalla concorrenza, ma offrono anche un servizio che i clienti sono pronti a pagare caro. “Su rotte uniche come queste si riesce in molti casi a spuntare un prezzo pari a 2-3 volte quelli delle rotte tradizionali” commenta Alberto Bettoli, partner della società di consulenza McKinsley.
“Dove c’è mercato bisogna andare” ha detto al Wall Street Journal Artur Zarkarian, Ceo di Armavia negli Usa. E se il mercato sono gli immigrati, basta semplicemente cambiare strada.