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Contro i pregiudizi, nuove consulte giovanili

In progetto l’estensione dell’organismo nazionale per il pluralismo religioso e culturale nelle quattordici aree metropolitane dell’Italia  

Roma – 11 gennaio 2008 – Quattordici nuove consulte giovanili distribuite nelle aree metropolitane si aggiungeranno a quella nazionale, costituendo una rete di esperienze e rafforzandosi vicendevolmente. Lo ha fatto sapere ieri Francesco Spano, il Coordinatore della Consulta giovanile per il pluralismo religioso e culturale, in occasione dell’incontro con i ministri dell’Interno Amato e delle Politiche giovanili Melandri, a un anno dalla costituzione dell’organismo. Il meeting è stato un’occasione per confermare l’importanza del progetto per favorire il dialogo tra le diverse confessioni presenti in Italia.

«Ci sono tendenze che stanno crescendo e che portano a distinguere i bambini per provenienza etnica e religione, – ha fatto notare Giuliano Amato – il solo fatto che nel mio Paese si possa distinguere etnicamente tra chi può ottenere una borsa di studio a differenza di un altro è un delitto di estrema gravità». Per combattere discriminazioni del genere, il ministro ha esortato i ragazzi della Consulta a interagire senza diffidenza, superando i pregiudizi e proseguire la loro attività sia sul piano delle relazioni internazionali, sia su quello delle comunità, per favorire le contaminazioni interculturali. “Se creiamo una coscienza condivisa – ha detto – questa può agire nella comunità”.

Giuliano Amato ha inoltre voluto scommettere su due cose. Sulla sua convinzione che le religioni possono essere un formidabile fattore di unione tra gli esseri umani e sul fatto che per tentare un’operazione del genere si passa per i giovani.

L’esperienza della Consulta, rappresentata da 16 ragazzi di undici diverse confessioni religiose, è stata commentata positivamente e incoraggiata per le sue azioni future. “Lo Stato ha il dovere di creare le sedi di confronto tra i cittadini che vogliono costruire il dialogo – ha detto il ministro Giovanna Meandri – e la Consulta si è dimostrata uno strumento che va portato nei fori internazionali”.

Sandro Calvani, direttore dell’UNICRI (Istituto di ricerca della Nazioni Unite che si occupa della prevenzione del crimine e della amministrazione della giustizia) ha portato alla Consulta e ai ministri presenti il saluto del Segretario generale Ban Ki-Moon. “Nell’organismo giovanile si fanno atti che costruiscono pace, esempio di buona pratica di grande interesse” – ha commentato Calvini, assicurando ai ragazzi la simpatia, l’appoggio e la collaborazione delle Nazioni Unite”.

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