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False regolarizzazioni anche in Umbria

Quattordici persone denunciate. Fino a 1.500 euro per una domanda

Roma – 2 dicembre 2010 – Falso, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e truffa. Sono i reati contestati a quattordici persone denunciate dai carabinieri del Nucleo ispettorato del lavoro di Perugia.

Il canovaccio è sempre lo stesso: l’organizzazione si è fatta pagare fino a 1.500 euro da colf e badanti per presentare una domanda di regolarizzazione. Le indagini hanno dimostrato che tra i datori di lavoro  che risultavano sulle domande c’era anche persone defunte o inconsapevoli che avevano denunciato in passato lo smarrimento dei documenti. Un perugino avrebbe inoltre  presentato da solo una ventina di domande.

Tra le persone denunciate figurano anche un consulente del lavoro di Perugia, un medico di Foligno (ci sono anche false attestazioni di non autosufficienza)  e un avvocato di Napoli, insieme al titolare di un internet-point di Bastia Umbra, che avrebbero collaborato nello svolgimento delle pratiche. Sono invece una trentina le domande già individuate come false e quindi respinte.

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