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Il caso. “Controlli a tappeto sui minori non accompagnati”

A Roma ragazzi prelevati dai centri di accoglienza e sottoposti a nuovi esami medici, se risultano maggiorenni vengono espulsi. Yo Migro: “Terrorizzati e gettati in strada, si colpisce l’ultimo anello della catena”. Asgi: “Numerose illegittimità, intervenga il tribunale”

Roma – 5 aprile 2013 – Prelevati dai centri in cui sono stati accolti e sottoposti a nuove visite mediche e alla radiografia delle ossa del polso per accertare la loro età. Se il responso è che sono maggiorenni, scatta l’espulsione.

È quello che sta succedendo in questi giorni a Roma a diversi ragazzi stranieri non accompagnati, finora considerati minori e per questo ospiti delle strutture gestite dal Comune. Una procedura che sta gettando nel panico anche chi avrebbe tutto il diritto di rimanere nei centri e ora magari pensa di fuggire.

“La macchina messa in moto dal Comune di Roma è metodica e implacabile: il venerdì un fax del Comune trasmette alla struttura di accoglienza un elenco di 5 o 10 ragazzi, convocati in dipartimento per il lunedì successivo. Qui ai ragazzi viene offerta la possibilità di dichiararsi maggiorenni, lasciare immediatamente il centro e beccarsi un espulsione” denuncia l’associazione di promozione sociale Yo Migro – Orgoglio Meticcio.

“In caso di rifiuto, il giorno seguente vengono sottoposti ad una seconda visita medica di accertamento dell’età presso l’Ospedale militare del Celio, e lì dichiarati maggiorenni. Allontanati immediatamente dal centro con in tasca un provvedimento di espulsione e una pesante denuncia penale per esibizione di documenti falsi, falso ideologico e truffa ai danni dello Stato. Reati molto gravi: un’eventuale condanna significherebbe non avere mai più alcuna possibilità di vita regolare in Europa” .

Il tutto sarebbe nato da un’indagine della procura di Roma sui cosiddetti “finti minori”. “Quello che lascia esterrefatti – commenta Yo Migro – è che s’indaghi colpendo in primis e così duramente l’ultimo anello della catena, il più debole, chi dei traffici è innanzitutto vittima. Non ci risulta che dai ragazzi si cerchi di avere informazioni sull’ipotizzata truffa: una volta espulsi e denunciati, vengono semplicemente buttati in strada da agenti di polizia che non mancano di insultarli e terrorizzarli”.

Pochi giorni fa gli operatori dell’associazione hanno seguito anche il caso di tre ragazzi che, dopo la visita, sono stati dichiarati maggiorenni e portati al centro di identificazione ed espulsione di Ponte Galeria. Per poi essere rimandati nel centro per minori non accompagnati dopo ulteriori accertamenti.

Asgi: "Controlli illegittimi, tutelare i minori"
Non sono casi isolati. Oggi l’Associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione ha espresso “profonda preoccupazione per quanto sta avvenendo nelle ultime settimane, in varie città italiane, nei confronti dei minori stranieri non accompagnati, ospitati in strutture pubbliche dei Comuni”. L’Asgi“condivide certamente sia l’esigenza di eliminare l’odioso crimine della tratta, sia di impegnare con rigore il denaro pubblico, ma non può esimersi dal denunciare numerose illegittimità che paiono attuarsi ai danni dei minori stranieri”.

L’accertamento della età, spiegano i giuristi, è uno strumento che non può essere utilizzato ordinariamente ma solo “nei casi in cui vi sia incertezza sulla minore età” e “comunque su ordine dell’Autorità giudiziaria”. Inoltre, “non può essere limitato alla radiografia mano-polso ma deve essere effettuato un approccio multidisciplinare o multidimensionale, all’esito del quale qualora residuino ancora dubbi deve essere applicato il principio della presunzione della minore età”. Infine, va fatto “in strutture pubbliche, in presenza di operatori specializzati e preparati”.

“Nessuno di questi criteri – sottolinea l’associazione – risulta essere applicato da parte delle forze di polizia o di polizia giudiziaria che in queste settimane stanno eseguendo a tappeto gli accertamenti”.

L’Asgi denuncia quindi “ queste illegittime e dannose prassi, che risospingono nelle mani dei trafficanti persone il cui percorso esistenziale è già stato gravemente compromesso, nel contempo negando la tutela ai minori stranieri” e ha chiesto “il coinvolgimento e l’attenzione del Tribunale per i minorenni di Roma” per “garantire il rispetto dei diritti dei minori (presuntivamente tali fino a prova contraria, allo stato inesistente) e l’effettiva tutela da parte delle Istituzioni”.

EP

 

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