in

Il governo proroga lo “stato di emergenza” per l’immigrazione

Servirà a sbloccare fondi per l’ordinaria amministrazione. Una buona notizia per i precari?

Roma – 17 dicembre 2010 – Stamattina, durante il Consiglio dei ministri, il governo ha prorogato lo stato di emergenza sull’immigrazione. Una scelta, si legge nel comunicato di fine seduta, fatta per completare gli “interventi di protezione civile” per “il contrasto e la gestione dell’afflusso di cittadini extracomunitari”.

Messa così, l’Italia sembrerebbe di fronte a un’ invasione imprevista, pericolosa come un terremoto o un’altra calamità naturale. E ci sarebbe da stupirsi  doppiamente, perché in Consiglio dei ministri siede anche quel Roberto Maroni che da quando è al governo proclama la fine degli sbarchi e i buoni frutti della tolleranza zero contro i clandestini.

In realtà, la proclamazione dello stato di emergenza serve solo a gestire la normale amministrazione dell’immigrazione: permessi di soggiorno, ricongiungimenti familiari, regolarizzazioni e ingressi per lavoro. Permetterà infatti di sbloccare fondi nonostante i tagli imposti dalla finanziaria, per pagare straordinari e per far arrivare altri uomini e mezzi nelle Questure e nelle Prefetture di tutta Italia.

La decisione del governo potrebbe quindi essere una buona notizia per i “precari dell’immigrazione”. Il primo passo per prorogare, oltre all’emergenza, i loro contratti in scadenza.

Elvio Pasca

Clicca per votare questo articolo!
[Totale: 0 Media: 0]

Carta di soggiorno: così si prenota il test di italiano

Clandestini. Non punibili se rimangono per “giustificato motivo”