Approvata la "Carta di Roma", un codice deontologico per un’informazione più corretta. Scarica il testo Roma – 13 giugno 2008 – Più attenzione nel trattare le notizie su richiedenti asilo, rifugiati, vittime della tratta e migranti. L’informazione deve essere accurata e tenere conto della delicatezza della posizione dei suoi protagonisti e degli effetti che un avventato sensazionalismo può avere sull’opinione pubblica.
Sono le linee guida della “Carta di Roma”, un protocollo deontologico approvato ieri all’unanimità dal Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti. Lo stesso documento era già stato approvato ad aprile dal Consiglio Nazionale della Federazione della Stampa, il sindacato unitario della categoria.
A dare l’impulso a questa riflessone è stato alla fine del 2006 l’Alto commissariato delle nazioni unite per i rifugiati (Unhcr), alla luce di quanto successo dopo la strage di Erba. Azouz Marzouk, padre e marito delle vittime, era stato sbattuto in prima pagina come un mostro, salvo poi essere scagionato da ogni accusa. Il fatto che fosse un immigrato tunisino aveva chiaramente giocato a suo sfavore in quel processo mediatico.
La Carta di Roma esorta i giornalisti italiani ad adottare termini giuridicamente appropriati (ha in allegato anche un piccolo glossario) e a interpellare esperti e organizzazioni che permettano di dare un’informazione completa sui temi legati all’immigrazione. Si deve evitare “la diffusione di informazioni imprecise, sommarie o distorte”, anche perché comportamenti superficiali e non corretti potrebbero suscitare “allarmi ingiustificati”.
I cittadini stranieri che scelgono di parlare con i giornalisti andrebbero tutelati, stando attenti a non diffondere dati e immagini che potrebbero portare all’identificazione se si temono ritorsioni contro di loro o le loro famiglie, come ad esempio può succedere con richiedenti asilo e rifugiati.
Inoltre, bisogna tener presente che alcuni di loro potrebbero non essere in grado di valutare “tutte le conseguenze dell’esposizione attraverso i media”.
L’immigrazione sarà inserita tra gli argomenti trattati nelle attività di formazione dei giornalisti, “dalle scuole di giornalismo ai seminari per i praticanti” e si organizzeranno giornate di studio ad hoc. Verranno inoltre istituiti un Osservatorio e premi speciali dedicati all’informazione sui richiedenti asilo, i rifugiati, le vittime di tratta ed i migranti.
La carta, spiegano Odg e Fnsi in un comunicato congiunto, “entra a pieno titolo fra gli strumenti di lavoro del giornalismo italiano”, dopo che “alcune recenti vicende di cronaca hanno mostrato l’esigenza di un’informazione accurata, responsabile, non sensazionalistica”. Dovrebbe quindi testimoniare “la consapevolezza con la quale il giornalismo italiano cerca di far fronte alle sue responsabilità civili”.
EP