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Imprese etniche “sorvegliate speciali”

L’Inps ordina più ispezioni nelle aziende degli immigrati. Cgil: "C’è puzza di razzismo"

Roma – 9 marzo 2009 – Per contrastare il sommerso, l’Inps chiede ai suoi ispettori di sorvegliare soprattutto le imprese gestite da cittadini stranieri. Le “aziende etniche”, come le chiama l’Istituto, sono infatti al primo posto tra le aree di intervento indicate in una recente circolare.

“Nel 2009 dovrà essere privilegiata l’azione di vigilanza nei confronti delle realtà economiche gestite da minoranze etniche o organizzate con l’impiego di lavoratori appartenenti alle citate minoranze, operanti spesso, al di fuori di qualunque regolamentazione di carattere lavoristico, previdenziale e fiscale e che realizzano non di rado vere e proprie forme di sfruttamento della manodopera impegnata” scrive l’Inps.

Questa attenzione particolare viene giustificata facendo riferimento alla direttiva europea sulle sanzioni per chi dà lavoro ai clandestini. Questa impegnerà i Paesi membri a controllare ogni anno almeno il 10% delle imprese, scelte in base a “un’analisi di rischio che tenga conto di fattori quali i settori in cui operano le imprese ed eventuali precedenti violazioni”.

“Ma soprattutto – si legge nella circolare  –  l’evoluzione multietnica che la nostra società ha assunto negli ultimi anni ha profondamente modificato il tessuto produttivo di molte realtà locali ed ha influito sulla caratterizzazione del “sommerso”, tenuto conto anche che alcune comunità sono state capaci di sviluppare un’attività produttiva estremamente competitiva e non di rado totalmente sommersa”.

Cgil: "Caccia allo straniero"
Contro queste indicazioni punta il dito la Cgil Funzione Pubblica, che parla di “caccia allo straniero”. 

“L’Ue  – si legge in una nota-  non dice di controllare le Aziende Etniche (termine coniato dall’INPS) ma invita gli stati membri a stanare le imprese che utilizzano lavoratori extracomunitari irregolari. Ora, identificare tale realtà solo con le aziende etniche ci sembra leggermente riduttivo, ci puzza di razzismo e crediamo non darà grossi risultati in termini di emersione.

“La caccia all’azienda cinese o all’ambulante senegalese piuttosto che al ristorante indiano sotto casa da l’idea di un accanimento esclusivo verso le imprese extracomunitarie e di un lassismo verso le altre imprese che di certo non ci sembrano esenti dall’utilizzo di lavoratori extracomunitari” scrive il sindacato.

Secondo Alfredo Garzi, segretario nazionale FP-CGIL, “l’Inps costruisce l’equazione: straniero=irregolare. Non si capisce perché il datore di lavoro straniero possa infrangere la legge più di un datore di lavoro italiano. Per altro – riflette il sindacalista – risulta spesso che i lavoratori stranieri siano assunti da datori di lavoro italiani e non sempre in modo regolare”.

Ecco la circolare dell’Inps

 

EP

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