“Oggi i migranti non vengono da noi per motivi economici, ma perché fuggono dalle guerre. Stanzieremo risorse per i minori soli”
Roma -7 ottobre 2013 – “Sono saltate le entità statuali nella sponda sud del mediterraneo. Il nostro problema oggi si chiama Libia, motivo per il qualche abbiamo intenzione di aprire un rapporto diverso in termini di compiti, di responsabilità. Abbiamo intenzione di andare in Libia e di far assumere lì degli impegni stringenti”.
Lo ha detto il presidente del Consiglio Enrico Letta, intervenuto ieri a una trasmissione Sky Tg 24. “La cosa che va sottolineata – ha aggiunto .- anche rispetto alle polemiche sulle nostre norme, è che è cambiato tutto negli ultimi due anni. La gran parte di migranti non vengono da noi per motivi economici, che erano alla base delle norme precedenti e del tentativo di integrare ma anche di essere molto netti nello stop [ai clandestini ndr.]. Oggi il punto è che vengono da stati in guerra, la Siria, la Libia, l’Egitto”.
Letta ha ribadito la necessità di un intervento a livello europeo. “L’Europa è fondamentale, noi abbiamo chiesto al presidente della commissione Barroso di venire e rendersi conto di persona e mercoledì mattina sarà a Lampedusa accompagnato dal ministro dell’interno. Noi con la presidenza italiana dell’anno prossimo, insieme alla presidenza greca della prima parte dell’anno, che il tema nuove norme sia al centro di tutto”.
Il premier ha puntato il dito contro il Regolamento di Dublino. “C’è da cambiare – dice – le norme sul diritto d’asilo, non può essere il primo paese che ha tutto sulle spalle”. E aggiunge che “devono funzionare meccanismi come Eurosur”, il sistema europeo di sorveglianza delle frontiere.
“È essenziale che tutto questo funzioni, noi abbiamo intenzione di lavorare con grande forza, a partire dal fatto che dobbiamo aiutare i comuni e cambiare i centri di assistenza. Nei prossimi giorni – ha annunciato Letta – metteremo risorse in particolare sul tema dei bambini non accompagnati, che oggi sono lasciati a sé stessi. Sarà un intervento che il consiglio dei ministri farà questa settimana”.