La giunta ha definito i criteri per assegnare gli spazi dove verranno realizzati nuovi luoghi di culto. Majorino: "Tanti attendono un posto per pregare"
Milano – 14 ottobre 2014 – Concessioni trentennali rinnovalibili, spese di riqualificazione, gestione e affitto a carico di chi se le aggiudica, garanzia del pluralismo, attività religiose tradotte in italiano.
Sono alcuni dei criteri secondo i quali il Comune di Milano assegnerà con un bando due aree edificabili (via Marignano e via Sant'Elia) e uno stabile (ex bagni pubblici di via Esterle) per realizzare tre nuovi luoghi di culto. Non potranno essere tutti destinati alla stessa confessione religiosa, ma appare scontato che in due casi su tre si tratterà di moschee.
Dopo mesi di confronto, scontri e annunci, i criteri del bando sono stati appprovati venerdì scorso dalla giunta Pisapia. Ora si attende il bando vero e proprio, al quale potranno partecpare le assoociazioni senza scopo di lucro e con finalità religiose iscritte all'albo istituito dal Comune, una sessantina.
"Ci avviciniamo così a dare una risposta concreta alle richieste provenienti da numerose confessioni religiose presenti a Milano, da tempo in attesa di poter avere di luoghi di preghiera per i propri fedeli" ha commentato l’assessore alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino. Che poi ha ricordato: "Chi realizzerà i luoghi di culto lo farà al prezzo di onerose opere di riqualificazione su immobili abbandonati e degradati da anni”.
Qui di seguito, le informazioni diffuse dall'amministrazione:
"Alcuni dettagli sulle linee guida del bando.
Contenuto proposte e valutazione. Le proposte dovranno contenere indicazione in merito ai seguenti elementi:
– piano delle attività e riqualificazione degli spazi;
– sostenibilità economica della proposta;
– illustrazione di dettaglio nella proposta gestionale riferita agli spazi e alle attività;
– descrizione del progetto socio culturale e progetto complessivo delle attività e di utilizzo degli spazi;
– cronoprogramma delle attività.
La valutazione delle offerte tecniche sarà effettuata da una apposita commissione tecnica formata da rappresentanti delle DC comunali competenti; la commissione si potrà avvalere se lo riterrà necessario di esperti della materia per un parere nella fase istruttoria.
Criteri di valutazione. I criteri di valutazione delle istanze saranno i seguenti:
– rappresentatività sul territorio;
– piano di sostenibilità economico finanziaria e strumenti di tracciabilità dei movimenti finanziari;
– attitudine del progetto a realizzare spazi e momenti volti alla promozione del pluralismo religioso;
– capacità di ulteriori attività sociali e culturali anche prevedendo nel progetto: rapporti costanti e una specifica relazione con il Consiglio di Zona;
– anni di presenza sul territorio del proponente;
– rapporti con le istituzioni ed il territorio: rapporti di collaborazione con il Comune di Milano o altre istituzioni, rapporti con istituzioni internazionali e/o governative di carattere religioso;
– chiusura di strutture religiose già presenti nel territorio e loro sostituzione con nuovi luoghi come da bando;
– accessibilità alla comprensione dei contenuti divulgati nel corso delle attività religiose anche tramite utilizzo di traduzioni in lingua italiana.
Concessione onerosa. La concessione delle aree sarà onerosa e comporterà un canone annuale per ciascun anno di durata pari al prezzo di mercato dell’immobile abbattuto del 70 % come nel caso delle concessioni ai fini sociali e culturali, secondo quanto deciso dalla precedente Amministrazione con delibera di Giunta n.1904 del 27 luglio 2008. L’ammontare del canone di concessione potrà essere scomputato fino all’80% del valore annuo per un massimo di 5 anni decorrenti dalla sottoscrizione della convenzione per gli investimenti approvati in sede di autorizzazione.
Obblighi del concessionario. Il concessionario dovrà:
– provvedere alla realizzazione degli obiettivi individuati dal presente provvedimento secondo le modalità definite nel progetto;
– garantire l’adeguato inserimento del progetto nel contesto dell’area identificata, tenendo conto dell’accessibilità;
– realizzare azioni complessivamente mirate alla stimolazione e valorizzazione del tessuto sociale locale e di favorire il dialogo tra le diverse appartenenze religiose;
– provvedere all’esecuzione degli idonei interventi di riqualificazione, e/o nuova costruzione a proprie spese e in osservanza della normativa nazionale, regionale e comunale vigente in materia, con ottenimento a suo carico di licenze, permessi, nulla osta, comunque denominati, assicurazioni e autorizzazioni previsti dalla legge, con particolare riferimento alla sicurezza;
– assumere le spese per eventuali consumi (acqua, energia elettrica, riscaldamento, telefono, rifiuti, ecc.) e tutte quelle relative all’utilizzo delle aree e della struttura;
– inviare semestralmente una relazione illustrativa delle attività svolte.
Sarà consentito in ogni momento l’accesso di personale incaricato dall’Amministrazione comunale per verificare il corretto adempimento di quanto stabilito dalla convenzione unitamente agli impegni previsti dal patto. Le attività svolte nelle aree assegnate dovranno costantemente garantire il pieno rispetto dell’ordine pubblico".