Il caso di una studentessa musulmana di Rimini. La direzione dell’albergo: “Abbigliamento non conforme agli standard”
Roma – 8 marzo 2011 – Pur essendo ancora adolescenti, capita di vedersi respingere la propria candidatura per uno stage perché si porta il velo.
E’ la storia di una studentessa di Rimini che frequenta il terzo anno dell’istituto alberghiero “Malatesta” ed è di religione musulmana.
La ragazza, come tutti i suoi compagni di classe, aveva inoltrato la sua richiesta di stage in un albergo a quattro stelle a Marina di Ravenna, per completare il suo percorso didattico che prevede proprio un periodo di tre settimane di tirocinio per accedere poi al diploma.
Come riporta quest’oggi il Resto del Carlino, la giovane sarebbe stata impegnata nelle reception dell’hotel, ma a poche settimane dall’inizio del suo stage, la richiesta è stata respinta dall’albergo per via del velo che la ragazza porta, seguendo i dettami della sua religione.
Il tipo di velo incriminato è lo chador, che copre solo la testa della ragazza, non il volto ne tantomeno il resto del corpo, ma alla direzione dell’hotel “Sporting” tanto è bastato per escludere la studentessa dallo stage.
Respingendo tutte le accuse d’intolleranza, il direttore dell’albergo, Mattia Palazzi, replica sempre sulle colonne del Resto del Carlino: “L’albergo segue standard internazionali d’ospitalità, che nulla hanno a che fare con scelte politiche o credo religiosi”. Tra questi standard è prevista anche l’assenza di simboli religiosi dall’abbigliamento del personale, regola che sarebbe confermata anche da esperti di turismo internazionale.
La giovane studentessa che ora rischia di non poter sostenere l’esame abilitativo e di perdere l’anno scolastico, rimane nella speranza di riuscire a trovare comunque un altro albergo disponibile a farle sostenere lo stage come tutti i suoi compagni di classe.