In Consiglio Regionale passa la mozione presentata dal leghista Bossi jr. Che sconfessa le scelte dell’assessore Romano La Russa (Pdl)
Roma – 5 luglio 2011 – Troppi profughi in Valcamonica, vanno distribuiti meglio in tutta la Lombardia.
Ne è convinto Renzo Bossi, figlio del senatùr e consigliere regionale lombardi. Il trota (soprannome affibbiatogli dal celebre padre)è il primo firmatario una mozione approvata oggi a maggioranza dall’assemblea del Pirellone, in cui si chiede di cambiare i criteri di assegnazione, tra province e comuni, delle persone sbarcate a Lampedusa e distribuite in tutta Italia secondo il piano di accoglienza gestito dalla Protezione civile.
La mozione chiede “alla giunta regionale di farsi interprete presso il governo della richiesta di predisporre un piano di ricollocazione dei profughi, in accordo con il tavolo tecnico provinciale, in modo che la presenza sia commisurata alle comunità ospitanti, non superando comunque lo 0,05% della popolazione nei comuni con meno di 5 mila abitanti”. Il testo precisa che “si deve anche tener conto dell’attuale incidenza della presenza di stranieri immigrati”.
Bossi jr, insieme ai colleghi di partito Toscani e Marelli, ha spiegato in un comunicato che “circa l’85% profughi inviati nel bresciano sono stati mandati in Valcamonica, concentrando le presenze in un’unica area geografica, causando quindi malumore e disagi alla popolazione locale e creando problematiche sanitarie e di ordine pubblico. Evidenziamo inoltre che l’incidenza della popolazione straniera nella nostra Regione si attesta oltre il 10%, un dato superiore rispetto alla media italiana di 3 punti percentuali”.
La battaglia del Trota dà voce allo scontento della Valcamonica (qualche giorno fa ci fu una fiaccolata leghista su questo tema), ma è anche una piccola resa dei conti all’ interno al centro-destra. Il responsabile della distribuzione dei profughi in Lombardia è infatti l’assessore regionale alla Protezione Civile, Romano La Russa, esponente del Popolo delle Libertà.
EP