Regolarizzazione: 7 mila ce l’hanno già fatta

I dati sull’esame delle domande. Pochi bocciati, ma ci sono duemila casi di documentazione incompleta

Roma – 13 novembre 2009 – Settemila tra colf e badanti hanno già potuto chiedere il permesso di soggiorno grazie alla regolarizzazione. Sono i primi fortunati in una marea di quasi 300mila lavoratori domestici che stanno tentando di dire addio alla clandestinità.

Il report del Ministero dell’Interno che pubblichiamo qui sotto fotografa l’andamento della regolarizzazione a un mese e mezzo dall’inizio dell’esame delle domanda. Bisogna però premettere che questi numeri non possono ancora dare un’idea affidabile su come funzionerà a pieno ritmo la regolarizzazione, perché scontano le lentezze di avvio della procedura nelle varie province.

Le Questure, comunque, procedono velocemente. Hanno già esaminato  circa il 20% delle domande, verificando se non sussistono gli ostacoli alla regolarizzazione del cittadino straniero fissati dalla legge: vecchie espulsioni per motivi di ordine pubblico, sicurezza dello Stato, terrorismo e prevenzione, condanne per reati che prevedono l’arresto in flagranza, o segnalazioni di inammissibilità in Italia. Pochissimi i bocciati: appena il 2%.

Dopo l’ok della Questura, tocca allo Sportello Unico per l’Immigrazione  convocare datori e lavoratori per verificare se hanno davvero i requisiti dichiarati nella domanda e, in caso positivo, far varcare loro il traguardo della regolarizzazione. Finora sono partite quasi 28mila convocazioni, ma solo il 30% degli interessati sono già arrivati fisicamente allo Sportello Unico.

Qui le categorie sono tre: promossi, bocciati e rimandati. In 7mila casi è andato tutto liscio, le parti hanno firmato il contratto di soggiorno e il lavoratore ha potuto chiedere il permesso, mentre le bocciature sono meno di quattrocento.

Ci sono poi ben duemila casi di “richiesta integrazione”, perché ad esempio chi vuole mettere in regola una colf non ha portato con sé la denuncia dei redditi oppure mancava il certificato medico di chi ha bisogno di una badante. In questi casi si viene rimandati indietro a prendere i documenti, ma, se non saltano fuori, addio regolarizzazione.

Elvio Pasca