Guerriglia urbana nella notte. La furia esplode dopo un’aggressione
Roma – 8 gennaio 2010 -È ripresa questa mattina, dopo una pausa di qualche ora, la protesta degli immigrati a Rosarno, ai quali si sono uniti lavoratori stagionali provenienti da altri centri dell’hinterland.
Circa duemila persone hanno manifestando per le strade della cittadina calabrese, e si sono riunite di fronte al municipio dove una delegazione ha incontrato il commissario prefettizio Domenico Bagnato. “la situazione e’ grave perché un qualsiasi altro incidente potrebbe innescare nuove tensioni. Sono preoccupato” ha detto Bagnato ai microfoni di Cnr Media.
Secondo il commissario prefettizio, “il problema qui e’ che questi migranti vengono sfruttati con l’alibi che la crisi dell’agricoltura non permette di sfruttare manodopera regolare. Il nostro problema e’ fornire una assistenza di carattere sanitario a queste persone e negli ultimi mesi abbiamo fatto tutto il possibile, fornendo bagni chimici, container collegati con la rete idrica e le fogne. Ma rimane una tensione altissima con la popolazione".
Dopo l’incontro con Bagnato, gli immigrati sono tornati nei loro ricoveri, ma la situazione è ancora molto difficile, soprattutto a causa della possibilità di scontri con i residenti, molti dei quali sono infuriati per i danneggiamenti della corsa notte. Stamattina, al passaggio del corteo, un rosarnese ha anche esploso due colpi di fucile in aria per disperdere i manifestanti, facendo salire la tensione alle stelle.
La protesta dopo l’aggressione
È stato l’ennesimo a far scoppiare ieri sera una rivolta di due numerosi gruppi di immigrati a Rosarno e Gioia Tauro, nel Reggino. Due di loro erano stati feriti da colpi di fucile ad aria compressa sparati da un’auto contro il capannone di una fabbrica dismessa in cui erano accampati.
Gli immigrati si sono riversati per strada bloccando la statale 18, armati di spranghe e bastoni hanno distrutto auto e divelto ringhiere e cassonetti. Solo nel corso della notte l’intervento di carabinieri e Polizia è riuscito a sedare la protesta.
Sono migliaia gli immigrati, provenienti sopratutto dall’Africa, accampati in condizioni disumane in una fabbrica in disuso di Rosarno, in un capannone dell’ex Opera Sila di Gioia Tauro e in altri ricoveri di fortuna nella piana di Gioia Tauro. Impiegati per la raccolta degli agrumi, sono alla merce dei caporali con paghe da fame e orari massacranti.
”Questo è il frutto di un clima di intolleranza xenofoba e mafiosa che non riguarda ovviamente la popolazione di Rosarno, giustamente allarmata per la situazione di tensione che si e’ determinata con la rivolta degli extracomunitari sfruttati, derisi, insultati e ora, due di loro, feriti con un’arma ad aria compressa” ha commentato il presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero.
”Auspico – ha aggiunto Loiero – che dal ministero dell’Interno arrivi una forte iniziativa che tutelando i cittadini di Rosarno, perche’ sono intollerabili gli atti di vandalismo, tuteli anche quei tanti disperati contro cui per la seconda volta si e’ indirizzata la violenza criminale”.
EP
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