Il ministro dell'Ambiente in visita a Pozzallo chiede intese con i paesi di provenienza e un intervento nei campi libici. Nel centro di accolgienza delal cittadina siciliana ci sono 250 persone
Roma – 12 maggio 2014 – “L’emergenza immigrazione non può essere solo di Pozzallo e della Sicilia“.
Lo ha detto il ministro dell’ambiente, Gianluca Galletti, che ieri ha visitato il Centro di prima accoglienza della cittadina in provincia di Ragusa. Attualmente nella struttura sono ospitati 250 migranti.
“Serve un’intesa con i paesi di provenienza dei migranti – ha aggiunto, – una vera e propria azione internazionale per scongiurare casi come quelli degli ultimi mesi, che hanno messo in ginocchio il sud est dell’isola”.
Galletti è stato ricevuto dal sindaco Luigi Ammatuna che gli ha prospettato “la grande difficoltà del Comune ad accogliere numeri così alti di migranti” e ha chiesto maggiore attenzione del Governo nazionale “perché – ha detto – Pozzallo non può essere una nuova Lampedusa specialmente in estate perché si corre il rischio di compromettere la stagione turistica”.
“Ritengo che il problema – ha dichiarato Galletti – vada risolto a monte, intervenendo nei campi libici. Non è possibile che tutti gli sbarchi dei migranti siano indirizzati in questa citta’”.
“Sono venuto qui per rendermi conto della situazione nella quale versa la città di Pozzallo, – ha detto Galletti – che dà accoglienza e ospitalità a tutti i migranti che sbarcano sulle sue coste. Riferirò al governo quanto ho visto e la decisione sarà collegiale“.
Parlando poi al personale del centro di prima accoglienza, Galletti ha aggiunto: "Una cosa è parlare di questi temi da una poltrona, un'altra è venire qui e rendersi davvero conto della situazione. Il lavoro del personale del Cpa fa onore all'Italia e il governo s'impegnerà con tutte le sue forze per risolvere al meglio una situazione così difficile e delicata".