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Sindacati. Soldini (Cgil): “Servono più dirigenti immigrati”

"Dobbiamo accelerare sulla rappresentanza degli stranieri". La Cgil va verso un sistema di quote Roma – 5 novembre 2009 – Oltre che tra gli iscritti, dovrebbero esserci più immigrati anche tra i  dirigenti dei sindacati, magari introducendo un sistema di quote. Ne è convinto Piero Soldini,  responsabile immigrazione della Cgil.

“Gli immigrati stanno portando un forte cambiamento anche nella Cgil, dove oltre 1.000 delegati eletti nelle Rsu sono stranieri che, dunque, rappresentano anche italiani. Abbiamo anche 150 funzionari di origine straniera che lavorano con noi, tra cui 10 quadri ossia persone inserite in segreterie regionali o confederali” dice il sindacalista.

Secondo il Soldini questi sono però “ancora numeri poco soddisfacenti. Anche la Cgil deve accelerare sulla rappresentanza degli stranieri negli organismi dirigenti”. Come “In vista del prossimo congresso –spiega Soldini – stiamo lavorando a un’ipotesi di rappresentanza proporzionale, che non esclude, come è stato fatto per le donne, il modello delle ‘quote’".

Gli immigrati iscritti alla Cgil sono circa 300mila, il 10% sul totale degli “iscritti attivi”, tra i quali non figurano i pensionati. "In assoluto –dice  Soldini- il numero più alto si trova in edilizia: il 20-30% dei tesserati Fillea è straniero, e in alcune province del Centro e del Nordest, la percentuale sale al 40-45%, dove, quindi, quasi 1 iscritto su 2 è straniero".

EP

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