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Veneto: un immigrato su tre chiede che il dialetto sia obbligatorio a scuola

Indagine svolta fra 300 studenti stranieri ed altrettanti lavoratori Treviso, 3 febbraio 2010 – Un immigrato su tre chiede che accanto all’italia venga insegnato anche il dialetto veneto. Chi lavora per meglio integrarsi, chi studia per meglio relazionarsi con i coetanei. Per il 33% degli studenti stranieri, l’insegnamento del dialetto dovrebbe essere obbligatorio nelle scuole.

Tanto che la Fondazione ”Ispirazione” e la cooperativa ”insieme si pe’uo”’ che hanno commissionato all’Istituto di ricerca Quaeris un’indagine sull’argomento hanno deciso di cominciare con l’insegnamento del dialetto fino dalla scuola d’infanzia, da loro gestita, e dai corsi professionali per operatori socio-sanitari.

”Gli anziani e i disabili – spiegano Rina Biz e Anita Leuratti, presidente rispettivamente della Fondazione e della Cooperativa – si sentono piu’ sicuri se chi li assiste parla in dialetto”. L’indagine, svolta fra 300 studenti stranieri ed altrettanti lavoratori, anche loro non italiani, testimonia che l’88% parla in qualche modo e comunque capisce il dialetto veneto. Il 60 per cento lo usa correntemente ed in modo appropriato. ”Circa 8 studenti ogni 10 e 9 lavoratori ogni 10 – afferma Giorgio De Carlo, che ha coordinato l’indagine – gradisce l’uso di questa parlata”. ”Per l’85,1 per cento dei lavoratori intervistati, la lingua veneta e’ ritenuta utile nel contesto lavorativo e nelle relazioni sul territorio”.

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