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Via al piano casa, anche per (pochi) immigrati

Il governo autorizza la costruzione di 100mila nuove case popolari. Per chi è "da almeno 10 anni in Italia o da 5 nella stessa Regione"
Roma – 21 luglio 2009 – Centomila nuovi alloggi, a prezzi accessibili, per le fasce più svantaggiate della popolazione. Immigrati compresi, ma solo se sono qui da molti anni. 

“Con la firma del decreto da parte del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, si conclude l’iter procedurale per il concreto avvio del Piano Casa, che si prefigge l’obiettivo di realizzare centomila alloggi in 5 anni” comunica oggi il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Altero Matteoli. Alloggi che “saranno destinati sia in proprietà quali prima casa, sia in locazione a canone sostenibile e a canone sociale”.

I beneficiari? “Nuclei familiari a basso reddito, giovani coppie, anziani in condizioni sociali svantaggiate, studenti fuori sede, sfrattati, immigrati regolari a basso reddito residenti da almeno 10 anni in Italia o da 5 nella stessa Regione” ricorda il ministero.

Il Piano Casa fu varato dal governo l’estate scorsa, con un decreto che originariamente inseriva tra i destinatari anche gli “immigrati regolari”, senza fare riferimento al periodo di permanenza in Italia. Fu la Lega Nord, durante l’iter parlamentare, a chiedere e ottenere dalla maggioranza che si alzasse l’asticella, inserendo il requisito dei 10 anni.

“Siamo così sicuri, finalmente, che i nostri cittadini saranno i primi a beneficiare dei contributi versati dallo Stato a favore di coloro che hanno un basso reddito” spiegò allora il deputato del Carroccio Alessandro Montagnoli. E lo stesso Umberto Bossi, lo scorso marzo, tornò sull’argomento: “Ci vogliono limiti e indirizzi ben precisi: non vorrei che facessimo le case per darle agli extracomunitari".

Elvio Pasca

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