Roma – 18 dicembre 2014 – Le neomamme che vogliono (o devono) tornare subito al lavoro possono ora contare su un aiuto in più: fino a 600 euro al mese pagati per massimo sei mesi dallo Stato, a copertura dei costi di baby sitter e asili nido che si prenderanno cura del bebè. In cambio, devono però rinunciare ad altrettanti mesi di “congedo parentale”, il periodo di astensione facoltativa dal lavoro riconosciuto alle lavoratrici quando finisce quella obbligatoria dopo il parto.
Vediamo come funzionano i nuovi "contributi per l’acquisto dei servizi per l’infanzia".
Chi può chiederli? Le lavoratrici italiane e straniere dipendenti del settore pubblico o privato (escluse colf, badanti e babysitter) e, al massimo per tre mesi, quelle parasubordinate o libere professioniste iscritte alla gestione separata Inps. Al momento della domanda dovranno però ancora essere negli undici mesi successivi al termine del periodo di congedo di maternità obbligatorio. Sono ammesse anche le lavoratrici part-time, ma l'importo del contributo sarà roporzionato alle ore di lavoro. Quindi, per esempio, con un part-time al 50% si dimezza anche l'assegno: 300 euro
Una volta accolta la domanda, l'erogazione del contributo cambia a seconda del tipo di servizio che bisogna pagare. Asili nido pubblici e privati convenzionati incasseranno il contributo direttamente dallo Stato, "scontandolo" alle mamme fino all'azzeramento della retta. Per pagare le baby sitter, che naturalmente dovranno essere regolarmente assunte, le mamme potranno invece ritirare dall'Inps dei "buoni lavoro" (o "voucher") per un importo pari al contributo. (continua dopo la foto)
La presentazione delle domande si è aperta il 16 dicembre e andrà avanti fino al 31 dicembre 2015, ma chi ha già i requisiti farebbe bene a muoversi: il contributo verrà assegnato secondo l'ordine di presentazione, fino all'esaurimento dei fondi disponibili. Si può fare tutto personalmente attraverso il sito dell'Inps (www.inps.it → Servizi per il cittadino → Autenticazione con PIN → Invio domande di prestazioni a sostegno del reddito → Invio delle domande per l’assegnazione dei contributi per l’acquisto dei servizi per l’infanzia) oppure ci si può far aiutare da un patronato.
Qui trovate istruzioni più dettagliate