Il capo dello Stato sulla lotta per conquistare la parità. “Serve impegno di tutte le donne”
Roma – 8 marzo 2011 – Le nuove italiane sono fondamentali per l’emancipazione femminile in Italia. Ne è convinto il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che oggi al Quirinale ha celebrato la Giornata internazionale della donna
“In Italia, come in tutti gli stati democratici, le donne hanno raggiunto molti obiettivi, grazie al loro impegno combattivo, alla loro capacità di unirsi e di rivendicare con fermezza i propri diritti” ha ricordato il Capo dello Stato. Proprio “l’impegno delle donne per la parità, l’affermazione del loro ruolo nei vari ambiti sociali, il livello di uguaglianza, di dignità e di considerazione di cui esse godono sono tra i principali indicatori della maturità e dello stato di salute dei sistemi democratici”.
C’è però ancora molto da fare, perché, ha sottolineato il presidente della Repubblica, “le donne italiane sono ancora lontane dall’aver conquistato la parità” con gli uomini. Il divario è evidente in molti campi, “nella rappresentanza politica, nei media, ancora in qualche carriera pubblica, nella conduzione delle imprese, nell’accesso al mercato del lavoro”.
“Per raggiungere una parità sostanziale – ha continuato Napolitano – bisogna incidere essenzialmente sulla concezione del ruolo della donna, sugli squilibri nelle relazioni tra i generi, su un’immagine consumistica che la riduce da soggetto ad oggetto”. “Molto devono fare la scuola e i mezzi di comunicazione” e “quanti hanno ruoli preminenti in tutti gli ambiti e le professioni”
“Alle donne in particolare, – secondo il presidente della Repubblica – tocca offrire validi modelli di comportamento. Non solo a quante hanno particolari funzioni e visibilità, ma a tutte le donne spetta, nella quotidianità della loro vita, il dovere di contrastare luoghi comuni, di esigere rispetto e considerazione”.
Un impegno al quale sono chiamate anche le donne che arrivano da altri Paesi. “Sono certo – ha concluso Napolitano – che anche le nuove italiane, le tante donne immigrate che sono già diventate o diventeranno nostre concittadine, le tante che lavorano con abnegazione e senso del decoro, faranno anche esse la loro parte”.