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A Buckingam Palace la prima guardia col turbante

Jatinderpal Singh Bhulla è stato autorizzato dal ministero della Difesa a indossare il copricapo sikh, anziché il tradizionale elmo di pelle d’orso. Ma tra i commilitoni c’è chi storce il naso

Roma – 11 dicembre 2012 – Chissà quanto ci vorrà per vedere un corazziere al Quirinale con il turbante. Intanto, davanti a Buckingam Palace, farà presto la sua apparizione la prima guardia con la testa cinta dal il tipico copricapo dei fedeli sikh.

 

Si chiama Jatinderpal Singh Bhulla, ha 25 anni ed è nato a Birmingham. La sua famiglia ha una lunga tradizione militare e anche il nonno, come tanti altri sikh dell’allora colonia inglese dell’India, durante la seconda guerra mondiale fu in prima linea contro le potenze dell’Asse.

Bhulla è però il primo sikh delle Scots guards che proteggono la Regina Elisabetta II autorizzato ad indossare il turbante anziché il “bearskin”, l’alto cappello in pelle d’orso utilizzato dai commilitoni. Una novità che rappresenta un’eccezione in oltre centossessanta anni di storia del reggimento, e che ha visto prevalere il rispetto delle sue convinzioni religiosi rispetto alla tradizione.

Non tutti i commilitoni, come raccontano i tabloid britannici, l’hanno presa bene. Alcuni temono che un soldato che sfila in parata col turbante possa apparire “ridicolo” e ritengono la scelta non in linea con uno spirito di corpo che vorrebbe “prima il reggimento, poi la religione”. Potrà invece sicuramente tirare un sospiro di sollievo l’orso al quale la scelta di Bhulla  ha (letteralmente) salvato letteralmente la pelle.

EP

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