Roma – 27 settembre 2013 – “Gli amici degli allogeni li avete votati voi ed ora ce la mettono nel culo. Il cavallo di troia lo avete trascinato voi dentro la città ora siamo finiti. Ku Klux Klan unica via”.
È il commento con cui Sebastiano Sartori, professore precario nelle scuole superiori di Venezia e segretario provinciale di Forza Nuova, un mese fa ha condiviso su Facebook un articolo di Stranieriinitalia.it. Gli è saltata la mosca al naso, tanto da invocare le bande di razzisti che linciavano i neri in America, perché i concorsi pubblici sono stati aperti anche agli immigrati titolari di una carta di soggiorno.
Quel post, che può apparire coerente con le frequentazioni politiche di Sartori (Forza Nuova da mesi piazza manichini insanguinati in tutta Italia gridando che l’immigrazione uccide), aveva avuto una eco nazionale perché il fan del ku klux klan è ogni giorno a scuola come insegnante di sostegno. Tra ragazzi e ragazze che potrebbero avere la sventura di iniziare a pensarla come lui.
Ora sarà la magistratura a stabilire se, oltre ad essere terrificante, quella frase è un reato. Sartori è stato infatti rinviato a giudizio per istigazione alla violenza e all’odio razziale. Il rito direttissimo, chiesto dal pm Walter Ignazitto è fissato per lunedì 30 settembre, ma l’avvocato difensore ha detto che chiederà un rinvio per avere il tempo di esaminare le carte.
"Non vedo perchè dovrei pentirmi di quello che e' scritto, nel contesto in cui l'ho scritto. È un commento ironico di fronte a una legge che rappresenta il peggiore degli incubi possibili, contro il quale tutti dovremmo scendere in strada" ha detto un mese fa Sartori. Chissà se anche i giudici del tribunale di Venezia coglieranno la sua ironia.
EP