Roma, 23 giugno 2021 – Sono sempre di più gli imprenditori stranieri che decidono di aprire le proprie attività a Roma. Secondo le ultime analisi realizzate da Confartigianato Roma, infatti, a oggi sono più di 70mila le aziende gestite da immigrati nella Capitale. Un numero molto alto che non solo permette di colmare i vuoti lasciati dall’arretramento delle imprese locali, ma concede anche il “galleggiamento dell’imprenditoria romana”.
Imprenditori stranieri Roma, oltre 70mila attività
La ricerca è stata effettuata dalla Confartigianato Roma, e sottolinea che sempre più imprenditori stranieri scelgono Roma per avviare le proprie attività. Nel 2011, infatti, erano 42.093 le imprese nella Capitale gestite da immigrati, mentre oggi superano le 70mila. Su 100 attività registrate, poi, circa 15 sono straniere, il 70% è costituito da società individuali e la maggioranza di esse è di origine extracomunitaria. In particolare, gran parte delle attività, il 47%, si trova nella zona nord est, mentre nel centro storico sono solamente il 12%. La principale comunità che sceglie di aprire delle imprese nella Capitale è quella del Bangladesh, seguita da quella romena, cinese, egiziana e infine marocchina.
Nello specifico, inoltre, sembra essere prerogativa della comunità del Bangladesh il settore della vendita all’ingrosso e al dettaglio, così come quello del noleggio, delle agenzie di viaggio e dei servizi di supporto. Nel settore edilizio e della costruzione, invece, a primeggiare sono i romeni. Infine, il campo della ristorazione e dei servizi di alloggio è gestito in particolar modo da cinesi e egiziani. “Le attività gestite da imprenditori stranieri spesse volte operano solo a beneficio dei propri connazionali. Altre invece sono “sul mercato”. Altre volte, ancora, operano in una zona grigia, dalla quale escono quando imparano a confrontarsi con le regole della concorrenza o quando si scontrano con la burocrazia”, ha spiegato Confartigianato.
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