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Accoglienza rifugiati. Il sindaco di Riace in sciopero della fame

Domenico Lucano: “Siamo da una anno senza contributi e i negozi non fanno più credito. Emergenza nell’emergenza”

Roma – 17 luglio 2012 –  “Da un anno non riceviamo piu’ contributi dalla Protezione civile. Ci stanno prendendo in giro. Viviamo un’emergenza nell’emergenza”. Il sindaco di Riace Domenico Lucano giustifica così la decisione di iniziare uno sciopero della fame.

Il paese calabrese non è famoso solo per i bronzi, ma anche per aver avviato un interessante progetto di accoglienza dei rifugiati (oggi sono centocinquanta, compresi trenta bambini) nelle case lasciate vuote dall’emigrazione, che lo ha fatto rinascere. Il blocco dei fondi, denunciato da mesi, sta però mettendo in ginocchio questa esperienza.

“La situazione adesso – racconta  Lucano- e’ diventata davvero difficile. Sono stati fatti danni irreparabili con case rimaste senza corrente elettrica. Anche gli esercenti non sono piu’ in condizione di venirci incontro. Solo la farmacia accetta i nostri bonus per il latte a una bimba di sei mesi figlia di una coppia di rifugiati”.

“La protesta – annuncia il sindaco di Riace – andrà avanti a oltranza fino a quando non verra’ qui chi ha possibilità di risolvere una condizione diventata davvero insostenibile. Rivendichiamo il rispetto minimo dei diritti dei rifugiati e delle loro famiglie”.

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