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Accordo di integrazione. L’hanno firmato 240 mila stranieri in Italia

Uno su cinque sottoscritto tra Roma e Milano. In vigore dal 2012, prevede una serie di impegni per chi arriva in Italia, a cominciare dallo studio della lingua

 

Roma – 7 gennaio 2016 – Imparare l’italiano e l’educazione civica, mandare i figli a scuola, non infrangere la legge… 

Regole facili e di buon senso per vivere bene in Italia. Per 240 mila immigrati sono però già diventati anche impegni stringenti, con la sottoscrizione dell’accordo di integrazione con lo Stato, obbligatorio dal 2012 per quasi tutti i nuovi arrivati e protagonista del sistema del “permesso di soggiorno a punti”. 

Presi quegli impegni, bisogna infatti rispettarli per poter conservare il permesso di soggiorno. All’accordo di integrazione è legato un sistema di crediti che in base al comportamento dell’immigrato aumentano (corsi di studi, registrazione di un contratto di affitto, scelta del medico di base ecc.) e diminuiscono (reati e gravi infrazioni della legge). L’obiettivo è arrivare a quota 30: dopo due anni c’è una verifica e chi non ce l’ha fatta ha solo un altro anno per recuperare. 

Secondo un report pubblicato qualche giorno fa dal ministero dell’Interno, al 28 dicembre 2015 tra lo Stato italiano e gli stranieri erano stati stipulati  237.017 accordi di integrazione.

La quota maggiore spetta a Roma con 26.936 (11,56%) accordi stipulati, seguita da Milano con 25.017 (10,74%).  Seguono Torino  (9.399 accordi, 4.03%),  Napoli (8.580, 3.68%), Firenze (7.268, 3.12%), Bergamo (7.036, 3.02%) e Brescia (6.619, 2.84%).

 

 

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