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Accordo di integrazione. Le istruzioni sui corsi di formazione e sul test di italiano

Una circolare del ministero dell’Interno specifica le forme di raccordo tra istituzioni scolastiche, prefetture e consigli territoriali per l’immigrazione relativamente alle sessioni di formazione civica e informazione e al test per i crediti legati alla conoscenza della lingua italiana

Roma – 9 novembre 2012  – Il dipartimento per le Libertà civili e l’Immigrazione, direzione centrale per le Politiche dell’immigrazione e dell’asilo, ha diffuso tramite una circolare le istruzioni operative per l’attuazione dell’Accordo quadro tra il ministero dell’Interno e il ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca del 7 agosto 2012 – allegato allo stesso documento – relativo all’Accordo di integrazione tra lo straniero e lo Stato.

Il documento, spiega una nota del Viminale,  specifica le forme di cooperazione e raccordo tra le prefetture, i consigli territoriali per l’immigrazione e le istituzioni scolastiche sede dei Centri territoriali permanenti per l’educazione degli adulti dove si svolgono le sessioni di formazione civica e informazione che lo straniero firmatario dell’Accordo di integrazione deve frequentare per conoscere i principi costituzionali e l’organizzazione delle istituzioni pubbliche italiane.

Le sedi di questi Centri permanenti devono essere individuate dalle prefetture e dagli uffici scolastici regionali competenti attraverso protocolli di intesa, dei quali la circolare fornisce lo schema (Allegato 2). Alla circolare è allegata anche (Allegato n.3) la tabella riepilogativa dei costi standard delle sessioni di formazione. Sempre a proposito delle sessioni, sono specificate le condizioni per ‘equiparare’ loro, ai fini previsti dall’Accordo di integrazione, i corsi di integrazione linguistica e sociale e i corsi per il conseguimento del titolo di studio conclusivo del primo ciclo di istruzione.

Nel documento vengono poi indicati i compiti degli sportelli unici per l’immigrazione riguardo le modalità di accertamento del livello di conoscenza della lingua italiana, della cultura civica e della vita civile in Italia da parte dello straniero, il tutto finalizzato all’assegnazione dei relativi crediti e al ‘pieno raggiungimento della soglia di adempimento’ (articolo 6, comma 5, lettera a, del dPR 179/2011).

I consigli territoriali per l’immigrazione istituiti presso le prefetture dovranno promuovere ‘progetti pilota di informazione’ per l’integrazione linguistica e sociale previsti dall’Accordo quadro Interno-Istruzione per potenziare l’offerta formativa relativa all’Accordo di integrazione. Questi progetti pilota possono essere realizzati tramite i Centri territoriali permanenti per l’educazione degli adulti, e rientrano tra le iniziative che possono concorrere ai finanziamenti del Fondo europeo per l’integrazione dei cittadini di Paesi terzi.

Scarica la circolare

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