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Accordo Italia-Marocco sugli ingressi per lavoro, formazione in patria

Ferrero e Mansouri firmano protocollo operativo. Liste di lavoratori a disposizione delle imprese italiane, corsi di formazione daranno priorità

ROMA – Più organizzato l’incontro tra domanda e offerta di lavoro tra le due sponde del Mediterraneo, con i desiderata delle nostre imprese che si andranno a incrociare con liste di cittadini marocchini pronti ad emigrare, magari dopo aver frequentato in patria corsi di formazione.

Questi gli aspetti principali del protocollo firmato ieri a Roma dal ministro per la Solidarietà Sociale Paolo Ferrero e il ministro dell’Impiego e della Formazione professionale del Regno del Marocco, Mustapha Mansouri. Un documento che fa diventare finalmente operativa un’intesa stretta a Rabat nel 2005 per regolare gli ingressi per lavoro subordinato, stagionale e non.

L’Italia, si legge nel testo, fornirà "informazioni dettagliate sulle offerte di lavoro" al Marocco, che a sua volta comunicherà "in quale misura questi bisogni possono essere soddisfatti", predisponendo una lista di candidati che indicherà, tra l’altro, titolo di studio, qualifica professionale e livello di conoscenza della lingua italiana. La lista, tramite i consolati, arriverà in Italia e sarà consultabile via web dai datori di lavoro, che potranno scegliere o, se non troveranno il profilo che li interessa, chiedere al Marocco una ricerca ad hoc.

Si punta inoltre a portare in Italia lavoratori qualificati, incoraggiando l’attivazione in Marocco di "corsi di formazione professionale e di insegnamento della lingua italiana", che verranno pagati dai datori di lavoro o da altri soggetti che li organizzano. Chi li frequenterà verrà inserito in una lista speciale e avrà "diritto di priorità" per l’ingresso in Italia per motivi di lavoro, come prevedono sia l’attuale legge sull’immigrazione (l’accordo originario porta la firma dell’allora ministro del Lavoro Roberto Maroni) che la riforma varata dal governo.

"È evidente che per portare a regolarità il fenomeno dell’immigrazione sono necessari accordi bilaterali come questo, che anticipa concretamente una serie di procedure previste dalla nuova legge sull’immigrazione che sostituirà la Bossi Fini" ha sottolineato Ferrero. "All’ideologia che produce clandestinità e sfruttamento stiamo lentamente sostituendo un sistema solidale e razionale che permetta la cooperazione tra i paesi del Sud e del Nord del Mediterraneo, per gestire l’immigrazione evitando che la facciano da padroni i novelli mercanti di schiavi, la paura e lo sfruttamento più bieco".

(10 luglio 2007)

 

Elvio Pasca

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