(ANSA) – ROMA, 30 MAR – L’associazione Amici dei bambini (Aibi) ribadisce preoccupazione per la scelta di "non operare discriminazioni tra i bambini che vivono nelle famiglie e quelli ospitati dagli istituti" (come precisa la nota del Ministero della Solidarietà sociale), laddove invece, dice Aibi, "occorre distinguere, per i piccoli ospiti delle famiglie italiane, tra coloro che sono abbandonati e ospitati negli istituti e coloro che invece hanno una famiglia". "Ringraziando" il sottosegretario del Ministero della Solidarietà sociale, Cristina De Luca, "per la sua riposta che l’Aibi attendeva da tempo, visto che aveva inviato un’istanza al Comitato minori stranieri e al Ministero della Solidarietà sociale lo scorso novembre", il presidente dell’Aibi, Marco Griffini, afferma che "purtroppo pare che non sia stato compreso il problema": "Per i bambini abbandonati che vivono negli istituti – spiega – tutte le Convenzioni internazionali e la stessa legge italiana prevedono che sia garantito il diritto alla famiglia, prima di una vacanza". "In qualità di associazione che tutela i diritti dei minori – aggiunge – auspichiamo un serio confronto con il Ministero e le associazioni che gestiscono la solidarietà, per determinare i diritti di cui devono godere i bambini abbandonati". Griffini informa infine che l’Aibi percorrerà "tutti i mezzi consentiti dall’ordinamento e dalle Convenzioni internazionali per tutelare il diritto alla famiglia dei minori abbandonati". (ANSA). 2007-03-30 15:55
(30 marzo 2007)