Introdotto il concetto di "ingiusto profitto". Pd: "Incostituzionale l’aggravante di clandestinità" Roma – 11 giugno 2008 – Con un emendamento al decreto-sicurezza, la maggioranza cerca di circoscrivere la stretta sugli affitti ai clandestini. Si colpirà chi lucra sulla loro condizione, ad esempio gonfiando i prezzi, ma si salveranno i proprietari meno maliziosi, come può essere un’anziana che offre un alloggio a pagamento a una badante.
La novità sta nell’introduzione del concetto di "ingiusto profitto", senza il quale non scatterebbero reclusione e confisca dell’immobile. Secondo la riformulazione dell’articolo 5 del decreto, verrà punito solo chi "a titolo oneroso, al fine di trarre ingiusto profitto dalla condizione di irregolarità di uno o più stranieri, dà alloggio a uno straniero privo di titolo di soggiorno in un immobile di cui abbia disponibilità, ovvero lo ceda allo stesso anche in locazione”.
Le commissioni congiunte Giustizia e Affari Costituzionali del Senato hanno dato il via libera per l’Aula al decreto sicurezza, ma hanno votato contro il mandato al relatore sia il Partito Democratico che l’Italia dei Valori, mentre l’Unione di Centro si è astenuta. La discussione in aula è iniziata oggi pomeriggio.
Il Partito democratico ha presentato anche una pregiudiziale di costituzionalità sull’aggravante della clandestinità, prevista dall’articolo 1 del decreto. Secondo il vicepresidente dei senatori del Pd Luigi Zanda, primo firmatario, sarebbe in contrasto con l’articolo 3 della Costituzione, oltre che con l’articolo 14 della Dichiarazione Universale dei diritti dell’Uomo, con l’articolo 25 del Patto internazionale sui diritti civili e politici, con l’articolo 21 della Carta di Nizza.
"La norma – osserva Zanda – è incostituzionale perché, sotto il profilo della determinazione della pena, prefigura una seria e infondata disparità di trattamento tra soggetti responsabili del medesimo reato. Attribuisce, in pratica, pene diverse a seconda che si tratti di un cittadino o di un clandestino così prescindendo da ogni valutazione che giustifichi l’aumento della pena in relazione alla particolare pericolosità di quel soggetto".
Il Pd suggerisce che l’aggravante ci sia solo per chi era già stato espulso e si trova di nuovo clandestinamente sul territorio italiano. Il partito di Veltroni ha presentato 43 emendamenti, denunciando l’atteggiamento "intransigente" della maggioranza: "Le nostre proposte – attacca Finocchiaro – sono di buon livello, abbiamo cercato di dare un contributo all’efficacia della norma, ma c’é una chiusura a riccio indicativa di una fragilità della maggioranza".
Elvio Pasca