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Africa – Ue. “Così daremo agli africani un’alternativa ai barconi” 

I leader dei due continenti sottoscrivono a Malta un piano d’azione su aiuti allo sviluppo e lotta all’immigrazione clandestina. L’Ue lancia fondo per l’Africa da 1,8 miliardi di euro 

 

 

 

La Valletta – 12 novembre 2015 – Colpire le cause delle migrazioni; incrementare la cooperazione su migrazione legale e mobilità; rinforzare la protezione dei profughi; prevenire e lottare contro il traffico di esseri umani; fare progressi nei rimpatri delle persone che non hanno diritto di rimanere in Europa. 

Questi, secondo il presidente del consiglio europeo Donald Tusk, sono gli obiettivi del Piano d’Azione sottoscritto oggi a Malta, insieme a una dichiarazione di intenti,  dai leader europei e africani riuniti per parlare di immigrazione. 

“Cogliere le opportunità e affrontare le sfide dell’immigrazione richiede che Europa e Africa lavorino insieme. Nessuno di noi può gestire il fenomeno da solo. Ecco perché abbiamo voluto questo dialogo” ha spiegato al termine del summit. 

Il piano d’azione  prevede anche una serie di “azioni molto concrete da implementare entro la fine del 2016”. Tra questeTusk ha citato progetti per aumentare l’occupazione in Africa, il raddoppio delle borse di studio per studenti e ricercatori africani che verranno in Europa, programmi di sviluppo e protezione nel Corno d’africa e in Nord Africa. Ma anche un team misto di investigatori contro  i trafficanti in Nigeria e, per facilitare i rimpatri, esperti africani che viaggeranno in Europa per aiutare nell’identificare la nazionalità degli irregolari. 

Per finanziare gli impegni sottoscritti oggi, è stato lanciato, su proposta della Commissione Europea, il “Fondo fiduciario d’emergenza dell’Unione europea per la stabilità e la lotta contro le cause profonde della migrazione irregolare e del fenomeno degli sfollati in Africa”. Potrà contare su 1,8 miliardi di euro. I soldi arrivano dal bilancio dell’UE e dal Fondo europeo di sviluppo (FES), e andrà integrato con i contributi degli Stati membri dell’UE e di altri donatori. Ad oggi i contributi degli Stati membri ammontano a circa 78.2 milioni di euro, Bruxelles conta che se aggiungano altri.

“Non ci illudiamo – ha concluso Tusk  che la situazione possa migliorare da un giorno all’altro. Ma siamo impegnati a dare alle persone un’alternativa rispetto a rischiare la vita”. 

Valletta summit, 11-12 November 2015 – action plan

Valletta summit, 11-12 November 2015 – political declaration

 

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