Roma -6 giugno 2014 – "Durante il semestre di presidenza italiana il tema dell'immigrazione sarà talmente importante che lo porremo in tutti i consigli, in cima all'agenda, perché o l'Europa interviene o morirà nel cuore dei cittadini europei". Lo ha detto ieri a Lussemburgo il ministro dell’ Interno Angelino Alfano al termine del Consiglio Ue Affari interni.
"C'è differenza tra i Paesi del nord e quelli del Mediterraneo e su questo noi daremo battaglia", ha proseguito il ministro dell'Interno, secondo il quale per frenare l’immigrazione bisogna "agire in Africa per evitare le partenze". Inoltre, "le azioni di soccorso in mare non devono essere pagate dall'Italia, ma gestite da Frontex".
"L'Italia non può pagare da sola il conto dell'instabilità in Libia, ha precisato il titolare del Viminale, ed abbiamo ribadito che l'operazione Mare nostrum non può durare in eterno, salvare vite in mare è importante ma non significa che lo dobbiamo fare sempre noi e per sempre noi".
Alfano è poi intervenuto sul tema dei rifugiati politici: innanzitutto è un diritto che può, "essere esercitato in tutta Europa" poi, "se non si può intervenire immediatamente nella modifica di Dublino tre, siamo per accordi bilaterali tra i Paesi che consentano un mutuo riconoscimento delle condizioni del diritto di asilo. Anche a cominciare dai ricongiungimenti familiari, perché ci sono tanti siriani che sono in Italia e che hanno parenti in altre parti d'Europa, dove vogliono andare ad esercitare il loro diritto d'asilo".