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Alfano: “Chiudere le frontiere è un’illusione, no ad atti individuali”

Il ministro dell’Interno a Bruxelles: “Noi in linea con la Commissione Europea.  Realizzare quanto è stato deciso su hotspot, ricollocamenti e rimpatri. Il sistema di Dublino non funziona più”

 

 

Roma – 25 febbraio 2016 – A ciascuno il suo. La Grecia e l’Italia identificano i profughi, gli altri Stati accettano i ricollocamenti e l’Ue rimpatria gli irregolari. Però intanto bisogna cambiare le regole e non prendere decisioni unilaterali, come la chiusura delle frontiere. 

È la linea portata portata oggi dal governo italiano al Consiglio Affari Interni dell’Ue a Bruxelles. 

“La nostra posizione e’ stata molto chiara e devo dire che coincide esattamente con quella della Commissione Europea: realizzare quanto è stato deciso” ha spiegato il ministro dell’Interno Angelino Alfano al termine della riunione. “Chi ha da fare gli ‘hotspot’ , e tra questi ci siamo noi, li faccia; chi ha da prendersi i migranti con il ricollocamento, lo faccia. E, al tempo stesso, c’e’ il problema dei rimpatri, di cui si deve fare carico l’Europa. Questa e’ stata la posizione della Commissione, noi l’abbiamo sostenuta, siamo in pieno sintonia”.

“Poi – ha aggiunto il ministro – c’e’ tutto il problema delle regole: questo sistema di regole è adeguato per un’Europa che non c’e’ più. Occorre aggiornare le regole e noi crediamo che una delle prime cose da fare sara’ riorganizzare il sistema di Dublino, che non funziona piu’, e che occorre aggiornare”.

A l’Austria che vuole ristabilire i controlli al confine con l’Italia? Secondo Alfano oggi “non si è parlato specificatamente del Brennero”, ma è stato discusso comunque “il tema generale delle frontiere“, ed è “emerso con grande evidenza il dissenso della Commissione, ma anche di altri paesi, circa le soluzioni nazionali, individuali, solitarie”, come quelle annunciate da Vienna, “che si possono rivelare una grave illusione controproducente”. 

“La strada giusta – ha concluso il ministro – è lavorare insieme, perché solo così si puo’ salvare l’Europa dinanzi a questo bivio decisivo”. 

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