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Alfano: “Triton davanti alle coste italiane, stop a Mare Nostrum”

"L'attività di Frontex non arriverà davanti alle coste africane. L'Italia continuerà a cercare e salvare i migranti, ma l'operazione avviata dopo la strage di Lampedusa è a termine"

Roma – 1 ottobre 2014 – "La missione Triton di Frontex avra' regole d'ingaggio diverse da Mare Nostrum e avra' l'obiettivo principale di contrastare l'immigrazione irregolare e il traffico di esseri umani. Le sue navi fisseranno la linea di pattugliamento a 30 miglia dalle coste italiane e le imbarcazioni utilizzate per il trasporto degli stranieri potranno essere distrutte". Lo ha chiarito oggi il ministro dell'Interno Angelino Alfano, durante un'informativa urgente alla Camera.

"Anche dopo la dismissione di Mare Nostrum – ha sottolineato il titolare del Viminale – l'Italia continuera' ad adempiere al dovere di 'Search and Rescue' (SAR: ricerca e soccorso, ndr) cui sono tenuti tutti gli Stati, ma non avremo due linee di difesa sulle nostre frontiere, una a 30 miglia e una piu' avanzata sulle coste africane. Per questo Mare Nostrum non convivera' con l'operazione di Frontex e sara' chiusa".

"L'unico e inconfutabile effetto di Mare Nostrum – ha ribadito Alfano – è di avere evitato di trasformare il Mediterraneo in un immenso cimitero, ma essa è stata fin dall'inizio un'operazione di natura emergenziale ed a termine, decisa in via di urgenza dal Governo dopo i 366 morti di Lampedusa, con l'obiettivo di impedire altre sciagure di quella portata nel Mar Mediterraneo. Da qui, cioè dalla sua natura emergenziale, dalla sua strutturale transitorietà, nasce la sua inadeguatezza a fronteggiare il carattere strutturale assunto dalle correnti migratorie. È un orientamento che condivido con l'intero Governo"

Alfano ha ricordato che Triton partira' "l'1 novembre: il budget di Frontex verra' incrementato con 20 milioni di euro per il 2015. L'operazione di Frontex alla frontiera meridionale del Mediterraneo centrale anche in ragione del suo piu' vasto raggio d'azione, non limitato al Canale di Sicilia, richiedera' la piu' ampia compartecipazione degli Stati membri: sono 19, oltre l'Italia, gli Stati che hanno gia' dato la disponibilita' a partecipare all'operazione Triton: significa che si sta per realizzare un'operazione con una partecipazione di Stati senza precedenti. Alcuni Stati hanno dato la loro disponibilità  con assetti aerei, altri con assetti navali, con personale o fornendo esperti", ha concluso il titolare del Viminale.

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