Il ministro dell’istruzione anticipa i piani del governo: "Limite dal 2010, ma interverremo prima per i casi più urgenti" Roma – 19 marzo 2009 – Punta alle quote la ricetta del governo per migliorare l’integrazione scolastica: bambini e ragazzi stranieri andranno distribuiti in modo che in nessuna classe rappresentino più del 30% degli alunni.
"Stiamo ragionando sulla possibilità di un tetto intorno al 30%" ha anticipato oggi il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Chigi. "Non sarà possibile dal prossimo anno – ha precisato – ma da quello successivo, per un problema di organizzazione. Ma sto chiedendo ai dirigenti di affrontare i casi limite già dal prossimo anno".
Gelmini ha ricordato il caso della scuola romana Pisacane, dove gli alunni stranieri sono la maggioranza e molte famiglie italiane hanno ritirato i propri figli. "E’ una vicenda – ha detto – che deve far riflettere. Si devono impegnare risorse per accompagnare i bambini immigrati nella conoscenza della lingua italiana".
Secondo cento deputati del Pdl, il ddl sicurezza obbligherebbe gli insegnanti a segnalare gli alunni figli di clandestini. "Non penso – ribatte il ministro dell’Istruzione – che riguarderebbe la scuola. Penso che la scuola sia chiamata ad assolvere sempre di più la funzione di integrazione degli studenti migranti".