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Alunni stranieri. Giannini: “Assumeremo insegnanti di italiano, ma niente quote”

Il ministro dell'Istruzione sulla riforma della scuola: "Dal prossimo concorso anche docenti di Italiano L2. I tetti? L’integrazione non è questione di quantità ma di qualità"

Roma – 30 gennaio 2015 – Più insegnanti di italiano per facilitare l'inserimento degli alunni stranieri, ma di quote non se ne parla. Il ministro dell'Istruzione Stefania Giannini delinea meglio il contenuto della riforma della scuola sul fronte dell'immigrazione.

Il governo varerà un decreto entro la fine di febbraio, basato su un piano in dodici punti presentato lo scorso settembre. Un tredicesimo punto si è però aggiunto in corsa: “Diversità e integrazione”, la sfida è non lasciare indietro nessuno degli 850 mila figlia di immigrati che siedono tra i banchi.

Per gli ultimi arrivati, il primo problema da affrontare è la lingua. “Dal prossimo concorso avremo anche docenti di italiano come seconda lingua per i bambini non madrelingua” annuncia oggi Giannini in un'intervista sul Corriere.

Una classe di concorso  per il cosiddetto Italiano L2 è invocata da anni. Oggi ci sono infatti lauree  e master in questa materia, ma nessun canale per andare a insegnarla nella scuola pubblica. Così gli esperti vengono scalvalcati da altre figure professionali, come i professori di lettere, che non hanno mai studiato la didattica dell'italiano a bambini e ragazzi stranieri.

Il ministro Giannini frena però sull'ipotesi, ventilata dal suo sottosegretario Faraone, che si introducano dei tetti al numero di alunni stranieri in ogni classe. Si è parlato di soglie o di quote riservate agli stranieri? Le chiede il Corriere. “No, direi di no. L’integrazione non è questione di quantità ma di qualità” risponde il ministro.
 

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