(ANSA) – ROMA, 13 APR – I fatti di Milano devono far pensare:"facciamo in modo che gli incidenti ci obblighino a capire questa situazione, perché è senz’altro un problema che dobbiamo porci", dice in una intervista a Repubblica, il ministro dell’Interno Giuliano Amato. E precisa: si tratta però "di un problema culturale, guai a scambiarlo per altro". "Quella cinese è una comunità chiusa – spiega Amato – con cui è difficile dialogare", "la comunità più chiusa tra quelle che vivono oggi nel nostro Paese". Altre etnie sono più inclini all’integrazione, sottolinea il ministro, come gli albanesi(348 mila residenti in Italia) e i marocchini(319 mila). "Per i cinesi – aggiunge – isolarsi sembra quasi una condizione prescelta". L’integrazione "é un problema che sembrano non sentire. Per questo, costruire un rapporto con loro diventa davvero difficile". "Gli scontri di Milano – conclude Amato – dimostrano che con gli immigrati di origine cinese c’é ancora molto lavoro da fare", ma secondo il ministro non si tratta "di un’impresa disperata" ed è "senz’altro necessaria". (ANSA). 2007-04-13 10:32
(13 aprile 2007)