Roma – 13 maggio 2011 – Diritti dei rom violati, politici razzisti e richiedenti asilo tagliati fuori dalla protezione internazionale. Sono alcune delle accuse rivolte all’Italia dal rapporto annuale 2011 di Amnesty International, dedicato alla situazione dei diritti umani nel mondo.
Il rapporto, riferito a fatti dello scoro anno, denuncia che “i rom hanno continuato a subire discriminazioni nel godimento dei diritti all’istruzione, all’alloggio, all’assistenza sanitaria e all’occupazione. Inoltre, “commenti dispregiativi da parte di alcuni politici e rappresentanti di varie autorità hanno contribuito ad alimentare un clima di intolleranza nei confronti di rom, migranti e persone lesbiche, gay, bisessuali e trans gender”.
Amnesty condanna anche gli sgomberi dei campi rom. “Alcune famiglie – segnala – sono state sottoposte a ripetuti sgomberi forzati, che hanno disgregato le loro comunità, il loro accesso al lavoro e hanno reso impossibile ad alcuni bambini la frequenza scolastica”.
L’attuazione del Piano Nomadi a Roma, ha “perpetuato una politica di segregazione e, per molti, ha avuto come effetto il peggioramento delle condizioni di vita, a causa dei ritardi nella costruzione dei nuovi campi o nell’adeguamento di quelli esistenti. Nonostante alcuni miglioramenti, è rimasto inadeguato il livello di consultazione delle famiglie interessate dagli sgomberi da parte delle autorità”.
Intanto, a Milano, “le autorità locali hanno portato avanti continui sgomberi forzati senza una strategia per offrire una sistemazione alternativa alle persone colpite”. Ad alcune famiglie rom sono stati assegnati alloggi popolari in vista dello sgombero. L’assegnazione, inizialmente revocata dalle autorità locali per ragioni politiche, è stata confermata a dicembre dalla decisione di un tribunale, che ha anche definito discriminatorio il comportamento delle autorità”.
“Richiedenti asilo e migranti – continua Amnesty – hanno continuato a essere privati dei loro diritti, in particolare per quanto riguarda l’accesso a una procedura di asilo equa e soddisfacente. Le autorità non li hanno adeguatamente protetti dalla violenza a sfondo razziale e, facendo collegamenti infondati tra immigrazione e criminalità, alcuni politici e rappresentanti del governo hanno alimentato un clima di intolleranza e xenofobia”.
Il rapporto parla poi degli accordi tra Italia, Libia e altri Paesi, segnalando le denunce dell’Unhcr e di altre ong. “Per controllare i flussi migratori – questo il rischio – si sta negando a centinaia di richiedenti asilo, compresi molti bambini, l’accesso alle procedure per richiedere la protezione internazionale. In Italia il numero di richieste di asilo ha continuato a diminuire drasticamente”.
Nel rapporto si ricordano poi i fatti di Rosarno del gennaio 2010. “Due giorni di violenti scontri tra lavoratori migranti, residenti e polizia hanno portato alla fuga o all’allontanamento da parte della polizia di oltre 1000 migranti (la maggior parte dei quali aveva il permesso di soggiorno)”.
“Gli scontri – ricorda Amnesty – sono iniziati dopo che un lavoratore migrante era stato ferito da colpi di pistola sparati da un’auto in movimento mentre, con altri compagni, stava camminando verso casa dopo aver lavorato nei campi”.
EP
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Amnesty International. Rapporto Annuale 2011. La situazione dei diritti umani nel mondo
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