Verona – 20 giugno 2013 – Cècile Keynge è ormai un’ossessione per i militanti della Lega Nord che le vomitano quotidianamente addosso insulti più o meno razzisti, volgari, violenti.
Dopo le parole di Mario Borghezio, che gli sono costate l’espulsone dal suo gruppo all’Europarlamento, dopo l’augurio di uno stupro da parte delal consigliera di quartiere padovana Dolores Valandro, stavolta la bordata arriva dalla Lega Nord di Legnago, nel veronese. Sulla pagina facebook della sezione, si segnala una articolo in cui la ministra dell’Integrazione definisce gli immigrati una risorsa, e lo si commenta così: "Se sono una risorsa…va a fare il ministro in Congo! Ebete".
Ora il segretario sezione, Marco Pavan, si arrampica sugli specchi. "In dialetto veneto 'ebete' e' un aggettivo che diventa persino affettuoso e vuol dire ingenuo". E fa pure il maestrino: "il post voleva evidenziare tre dimenticanze del ministro: gli immigrati possono essere regolari o clandestini, che i regolari, se integrati, possono essere una risorsa mentre i clandestini non pagano tasse, che la necessita' di avere un lavoro oggi e' per prima dei nostri giovani e di quei padri che non riescono a mantenere i figli".
Intanto, però, il governatore Luca Zaia prende le distanze. "Attacchi come questo devono essere condannati senza se e senza ma. Questi continui casi, oltre a dare uno spaccato che non rappresenta il pensiero della Lega, non ci permettono di parlare dei problemi reali e di avere un confronto con il ministro Kyenge, di cui non condividiamo l'azione politica. Chi pensa di fermare l'azione del ministro offendendola sbaglia. Serve, e vogliamo, un confronto rigoroso, in cui sia possibile dissentire, ma civile ed educato".