Roma, 23 aprile 2012 – ''Nonostante le iniziative di denuncia e mobilitazione organizzate in Europa e in Italia, entrare nei centri di detenzione per migranti, vedere e raccontare le condizioni in cui sono trattenuti, garantire cosi' il diritto all'informazione e' ancora estremamente difficile''.
Lo sottolinea l'Arci in una nota. ''In Europa la Campagna 'Open Access Now: Aprite le porte! Abbiamo il diritto di sapere', ha lanciato un mese di mobilitazione straordinaria, dal 26 marzo al 26 aprile, in cui le reti e le associazioni aderenti hanno inoltrato richiesta di accesso nei centri alle autorita' competenti dei propri paesi. Le risposte, quando sono arrivate, sono state per lo piu' negative''.
''In Italia – rileva l'Arci – nonostante la decisione del nuovo ministro Cancellieri di sospendere il divieto di ingresso nei Cie (Centri di identificazione ed espulsione) e nei C.A.R.A. (Centri di accoglienza per richiedenti asilo), imposto nel 2011 dall'allora ministro Maroni, la possibilita' di accedervi non e' per nulla garantita e per lo piu' e' affidata alla discrezionalita' della autorita' del territorio dove ha sede la struttura''.
''Dal 23 al 27 aprile e' stata quindi lanciata anche nel nostro Paese, in sinergia con l'iniziativa a livello europeo, una settimana in cui attivisti, giornalisti, avvocati e parlamentari chiederanno di visitare i centri in cui sono trattenuti i migranti. La mobilitazione e' promossa dalla Campagna LasciateCIEntrare e dalle organizzazioni aderenti''.
L'Arci partecipera' alle visite organizzate dalla Campagna, ''a cominciare da quella di oggi al Cie di Bologna, dove sara' presente il suo presidente provinciale Stefano Brugnara. Con altri esponenti della Campagna sara' poi il 25 al Cie di via Corelli a Milano, dove da mesi e' vietato a chiunque di entrare, compresi ai legali dei migranti''. Sempre all'interno della Campagna europea Open Access Now, l'Arci ha programmato visite anche il 24 aprile al Cie di Trapani Milo, il 27 al valico dell'aeroporto di Fiumicino a Roma e infine al Cie di Bari Palese. ''Tutto cio' -viene rilevato- per ribadire che democrazia, diritti e trasparenza devono essere garantiti sempre e dovunque''.