Roma – 4 dicembre 2012 – Badanti e baby sitter lavorano spesso per più famiglie vicine di casa.
Il passaparola rimane infatti uno dei canali principali di reclutamento per chi fa lavori di cura e viaggia velocemente da un pianerottolo all’altro di uno stesso palazzo. Tra l’altro, in questo modo le lavoratrici risparmiano sugli spostamenti, e per passare da un datore all’altro devono solo entrare in ascensore.
Ora, però, stanno per arrivare badanti e babysitter “di condominio” nel senso letterale del termine. Si prenderanno cura di anziani e bambini all’interno di uno stesso stabile, assunte con regolare contratto da un condominio, che le pagherà grazia alle quote versate dai singoli condomini che si avvalgono dei loro servizi. Un po’ come succede per i portieri.
È scritto nel "Contratto collettivo nazionale per dipendenti da proprietari di fabbricati", appena rinnovato da Confedilizia, Cgil, Cisl e Uil per i prossimi tre anni, che ha inserito una nuova categoria tra i "Lavoratori addetti alla vigilanza o a mansioni assistenziali o a mansioni ausiliarie a quelle del portiere".
Sono quelli che "svolgono, in apposti spazi condominiali se autorizzati, o all’interno della propria abitazione se inserita nel contesto condominiale, ovvero all’interno delle proprietà esclusive di uno o più condòmini, servizi di prima infanzia o per persone anziane autosufficienti o più in generale attività relative alla vita familiare, in favore dei condòmini o di una parte di loro". "Coloro che usufruiscono del servizio – spiega il CCNL – se ne assumono le spese".
"Queste figure già esistono in altri Paesi europei e anche in Italia se ne sentiva l’esigenza. Pensiamo alle giovani coppie che lavorano e non sanno a chi lasciare i bambini o ai tanti anziani che hanno bisogno di una mano" dice a Stranieriinitalia.it Mario Piovesan di Fisascat Cisl, che ha partecipato alla trattativa per il rinnovo del contratto. Il sindacalista vede nella novità "un passo avanti rispetto alla concezione tipica del portiere che sta nella sua guardiola a controllare chi entra e chi esce".
Nei prossimi mesi una commissione composta da rappresentanti di Confedilizia e dei sindacati definirà nel dettaglio mansioni e tipologie contrattuali (anche non continuative e occasionali) per questi nuovi lavoratori. Che potrebbero, naturalmente, anche essere immigrati.
Come spiega Piovesan, "non siamo ancora ai livelli del lavoro domestico, ma anche tra i portieri stanno aumentando i cittadini stranieri, magari persone che sono qui da qualche anno, sono conosciute e possono quindi conquistare la fiducia dei condomini".
Elvio Pasca