Roma, 2 novembre 2013 – Il governo potrebbe intervenire a breve con ''un ddl, ma sarebbe piu' opportuno un decreto per risolvere le criticita', come quelle sull'asilo, nella politica sull'immigrazione''.
Cosi' il viceministro dell'Interno, Filippo Bubbico, parlando questa con Rai Radio 1 durante la trasmissione 'La Radio ne parla'.
Per Bubbico ''l'attuale normativa sul l'immigrazione e' un disastro. Uno stato civile non puo' consentire quanto accade oggi, e quindi e' necessario ''garantire la tutela della dignita' umana''. Di qui per l'esecutivo l'idea di ''rivedere le nostre politiche sull'immigrazione''.
Bubbico spiega a Rai Radio 1 di non avere paura a mettere in campo ''politiche dell'inclusione'' perche' ''si mettono in campo energie nuove. Con la cittadinanza agli immigrati e' possibile costruire opportunita' nuove di lavoro anche per gli italiani''. Quanto alla bozza in discussione per modificare l'attuale normativa Bubbico e' netto: ''Il reato di clandestinita' e' del tutto inutile: e' una odiosa bandiera ideologica che non risolve nessun problema. Che non sconfigge illegalita', anzi, consegna i migranti alla criminalita' organizzata''. Oltretutto, spiega l'esponente governativo del Viminale, ''le pene previste per quel reato sono inapplicabili''.
Infine sui tempi di permanenza nei Cie (centri di identificazione ed espulsione): ''Noi sappiamo che l'identificazione degli stranieri o si realizza nei primi 30 giorni o non si realizza piu''', quindi ''non ha senso trattenerli 180 giorni nei in questi luoghi dove la dignita' umana non e' garantita''. Sull'iter parlamentare Bubbico sottolinea infine che la parola conclusiva ''spetta al premier Letta che ha annunciato che le politiche dell'immigrazione saranno centrali nel semestre Ue di presidenza italiano''.